E’ atteso oggi pomeriggio l’atterraggio in Consiglio dei Ministri della legge delega per la riforma fiscale. Intanto il 15 marzo 2023, i rappresentati delle Associazioni di categoria e degli Ordini professionali sono stati ricevuti a Palazzo Chigi; per il Governo era presente il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il Vice Ministro, Maurizio Leo, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Associazioni di categoria e Ordini professionali hanno espresso un parere positivo per una riforma organica e completa, fornendo importanti e concreti contributi al dibattito.
Il Governo, da parte sua, si è espresso ribadendo la disponibilità al confronto e affermando la volontà di fissare tavoli su ogni stato di avanzamento dei lavori.
Dopo la riunione del CDM di oggi 16 marzo, il testo inizierà l’iter presso il Parlamento. Una volta approvata definitivamente la legge delega, i relativi decreti delegati dovranno essere adottati entro 24 mesi.
Come già anticipato la revisione del sistema tributario vedrà una riduzione delle aliquote Irpef e la parallela revisione delle tax expenditures, una razionalizzazione delle aliquote Iva, una Ires a due binari e il graduale superamento dell’Irap.
Poi, spazio al rafforzamento dell’adempimento collaborativo (cooperative compliance) e in generale, il rapporto fisco-contribuente sarà basato su nuove regole per arrivare ad un vero dialogo. L’adempimento spontaneo sarà costruito su due strade diverse:
Mano morbida, inoltre, verso il contribuente che omette i versamenti quando vi è l’impossibilità di far fronte al pagamento del tributo.
In tema di riscossione, si tende, per incassare gli odierni numerosi crediti non riscossi, ad allungare la possibilità di dilazione fino a 120 rate, in pratica in dieci anni.
Inoltre, gradualmente, saranno eliminati ruoli e cartelle.
La partita sarà giocata anche sui fronti dell’accertamento – ne è previsto uno esecutivo - delle ipoteche e dei pignoramenti.
Se da parte di professionisti e associazioni di categoria la reazione è stata positiva, si deve registrare la netta disapprovazione da parte dei sindacati - Cgil, Cisl e Uil.
Del tutto contrario il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che ha chiesto al Governo il ritiro della delega fiscale perché venga avviato un confronto di merito, affiche le entrate fiscali non continuino a reggersi sul lavoro dipendente e sui pensionati.
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