Lavoro part time: come redigere il contratto

La Corte di Cassazione  (ordinanza 29 aprile 2024, n. 11333) ha ribadito la necessità che i turni di lavoro in caso di part time siano indicati, per iscritto, nel contratto individuale di lavoro, con evidenza della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell’orario.

La decisione in oggetto fa tornare di stretta attualità il tema della gestione del lavoro part time a partire dalla corretta redazione del contratto individuale di lavoro.

Nel redigere il contratto di lavoro a tempo parziale è di fondamentale importanza regolamentare le forme di flessibilità consentite dalla legge o dal contratto collettivo, pur garantendo al prestatore di lavoro la possibilità di organizzare al meglio la propria vita lavorativa o familiare.

In tale ambito, il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 consente di contrattualizzare i prestatori d’opera a tempo parziale prescrivendo alle parti di individuare, in maniera specifica, sia la durata della prestazione lavorativa che la sua collocazione temporale.

Oltre all’eventuale pattuizione delle c.d. clausole elastiche, notoriamente in uso per variare la collocazione temporale della prestazione lavorativa originariamente concordata, il Testo Unico dei contratti di lavoro consente, anche per i lavoratori a tempo parziale, di rinviare la definizione dei tempi in cui verrà resa la prestazione lavorativa secondo turni e fasce orarie prestabilite secondo la declinazione ritmica concordata tra le parti, avendo cura di indicare, nel contratto di lavoro, la durata della prestazione lavorativa e la collocazione temporale della stessa con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno.

Come gestire correttamente il contratto di lavoro part time evitando eventuali azioni risarcitorie del danno da parte del lavoratore?

Tutte le risposte e un esempio di clausola contrattuale nell'approfondimento che segue.