L'antievasione punta sui Comuni

Pubblicato il 05 agosto 2005

La Legge n. 311/2004 (Finanziaria per il 2005) prevede, nel suo unico articolo, commi 336 e 337, la lotta all'evasione nel settore immobiliare. Le procedure operative e tecniche per attuare il contrasto ai fabbricati sconosciuti al Fisco vengono finalmente dettate e diffuse con circolare n. 10 del 4 agosto 2005, a firma dell'agenzia del Territorio. Il piano antievasione coinvolge anche i Comuni, come voluto dalla stessa legge Finanziaria, che hanno il primo compito di segnalare agli uffici provinciali dell'Agenzia le unità immobiliari sottoposte a ristrutturazione o risanamento edilizio per le quali s'é prodotta la modifica della consistenza o della destinazione d'uso. I Comuni, sempre per espressa disposizione della legge Finanziaria per il 2005, possono richiedere ai proprietari delle unità immobiliari urbane la denuncia delle variazioni, nello stato di fatto degli immobili, non dichiarate in Catasto. Gli interventi sugli immobili per i quali, per effetto di variazioni, sussistono situazioni di non coerenza con i classamenti riportati negli atti catastali, hanno rilevanza solo se la loro effettuazione ha comportato un incremento del valore di mercato immobiliare e della relativa redditività superiore al 15% rispetto a quelli posseduti dalla stessa unità nelle condizioni originarie.

 

Secondo le indicazioni della circolare n. 10, agli accertamenti, ad opera dei Comuni, sulle unità immobiliari urbane fiscalmente sconosciute o che hanno subito le predette variazioni edilizie va data la precedenza rispetto ai casi di revisione dei classamenti. I Comuni, dal loro canto, hanno interesse diretto a far emergere non solo gli immobili non dichiarati, ma anche le situazioni di incoerenza dei classamenti per il recupero dell'evasione Ici.

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