La domanda di class action va sufficientemente determinata nel suo petitum

Pubblicato il 05 settembre 2012 La domanda di class action formulata ai sensi del Decreto legislativo n. 198/09 deve rispettare i comuni principi in materia di domanda giudiziale, e, dunque, la regola che questa debba essere sufficientemente determinata nel suo petitum, in relazione al contenuto dell’azione ed alla sua finalità.

Nel testo della stessa, quindi, la parte ricorrente non può limitarsi a chiedere genericamente l’emanazione di “atti amministrativi generali obbligatori e non aventi contenuto normativo”.

Gli atti “obbligatori” che la parte richiede dovranno, infatti, essere definiti nel loro contenuto oltreché individuati sulla base della loro fonte normativa ed in riferimento alla situazione di pregiudizio lamentata; al giudice, cioè, dovrà essere consentito di desumere tutti gli elementi necessari al fine di pronunciarsi sull’accertamento richiesto e sulle consequenziali statuizioni.

In particolare, “se con un solo ricorso sono individuate una pluralità di situazioni, in cui debba essere ripristinato il corretto svolgimento della funzione o la corretta erogazione di un servizio – e quindi, in pratica, in cui sono cumulate più domande – per ciascuna di esse dovrà essere identificabile l’atto generale da emettere”.

E’ quanto spiegato dai giudici del Tar del Lazio nel testo della decisione n. 7483 del 3 settembre 2012.
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