La dichiarazione contenuta nel Cid non ha valore di piena prova. Deve essere valutata dal giudice

Pubblicato il 25 gennaio 2013 Secondo i giudici di Cassazione – sentenza n. 1602 depositata il 23 gennaio 2013 - la dichiarazione confessoria, contenuta nel modulo Cid, resa dal responsabile del danno proprietario del veicolo assicurato e litisconsorte necessario, “non ha volere di piena prova nemmeno dei confronti del solo confitente, ma deve essere liberamente apprezzata dal giudice”.

Deve, infatti, trovare applicazione – precisa la Suprema corte - la norma di cui all’articolo 2733, terzo comma, del Codice civile ai sensi della quale “in caso di litisconsorzio necessario, la confessione resa da alcuni soltanto dei litisconsorti è, per l’appunto, liberamente apprezzata dal giudice”.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Riforma del sistema doganale 2024, novità su contrabbando e sanzioni. Analisi Dogane

07/10/2024

Transizione 5.0: nuovi chiarimenti dal GSE su credito d'imposta e sistemi energetici

07/10/2024

Assindatcolf, lavoro domestico in crisi: meno occupati e più irregolarità

07/10/2024

Patente a crediti: le Faq dell’Ispettorato nazionale del lavoro

07/10/2024

Omissione e evasione contributiva: sanzioni, accertamento e compliance

07/10/2024

Adempimento collaborativo: codice di condotta senza firme

07/10/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy