Si riduce l’IVA sui beni necessari per contenere la diffusione del Coronavirus. Tra questi rientrano: l’abbigliamento protettivo, le importazioni in franchigia e regime IVA nazionale, i vaccini COVID-19, dispositivi medico-diagnostici in vitro e servizi strettamente collegati, i vaccini anti-influenzali stagione 2020-2021.
A darne notizia è l’Agenzia dogane monopoli, con la circolare n. 45 del 26 novembre 2020, che recepisce l’art. 124, co. 1 del D.L. n. 34/2020 (cd. “Decreto Rilancio”).
Rientrano nell’ambio dell’IVA ridotta:
La Commissione UE ha presentato un'apposita proposta di Direttiva del Consiglio UE che modifica la Direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto. Tale proposta di Direttiva, attualmente in discussione presso le Istituzioni Unionali, mira a consentire agli stati membri la possibilità di introdurre, con proprie norme primarie, un regime di esenzione IVA o di applicazione di una aliquota IVA ridotta alle forniture di vaccini COVID-19 ed a tutti i servizi ad essi strettamente connessi.
Le importazioni di vaccini anti-influenzali, in ragione della circostanza che essi si pongono in stretto rapporto di connessione causale con il contrasto alla pandemia da COVID-19, rivestendone una chiara funzione di prevenzione generale e di riduzione del rischio di contrarre il predetto virus, sono considerate come ricomprese nel novero dei beni contemplati dalla citata Decisione (UE) n. 2020/4916.
I vaccini anti-influenzali che potranno godere del citato regime di franchigia dazio ed IVA sono quelli la cui composizione segue le raccomandazioni dell’OMS e del Comitato per i Medicinali per Uso umano (CHMP).
Sono inoltre autorizzati i vaccini influenzali approvati secondo la procedura registrativa centralizzata coordinata dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
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