Arrivano le modalità applicative dell’interpello, ex DM 29 aprile 2016, sui nuovi investimenti. Si ricorda che il nuovo interpello dà alle imprese, italiane ed estere, che investono in Italia la possibilità di conoscere preventivamente il parere in merito al corretto trattamento fiscale del piano di investimenti e delle operazioni straordinarie pianificate per la sua esecuzione.
Oltre a richiamare le già note regole – ad esempio: deve realizzarsi nel territorio dello Stato; deve avere ricadute occupazionali significative in relazione all’attività in cui avviene e durature; deve essere di ammontare non inferiore a 30 milioni di euro - l'Agenzia delle Entrate fornisce molte spiegazioni relativamente ai passaggi del Dm che risultano telegrafici.
Il vademecum è contenuto nella circolare n. 25 del 1° giugno 2016 dell'Agenzia delle Entrate.
La circolare precisa, in tema, che tra le tipologie entrano:
L'istanza può essere presentata anche da soggetti non esercenti attività commerciale, purché gli investimenti siano volti alla creazione di una nuova attività imprenditoriale o alla partecipazione al patrimonio di un’impresa.
Con valutazioni caso per caso dell’entità e della rilevanza delle ricadute occupazioni derivanti dall’investimento si terrà conto anche della specifica attività svolta dall’investitore.
Considerando non solo la creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche il mantenimento di quelli in corso che permetta all'impresa di evitare licenziamenti o ricorrere ad altri istituti con effetti negativi analoghi in termini di livelli occupazionali.
La risposta all'interpello:
è comunicata entro 120 giorni dal ricevimento dell’istanza;
vincola l’Agenzia delle Entrate in relazione al piano di investimento descritto nell’istanza ed è valida finché non mutano le circostanze di fatto e di diritto sulla base delle quali è stata resa;
non è prevista la possibilità di rettifica della risposta resa dall’Amministrazione.
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