Intercettazioni. Contraddittorio anticipato

Pubblicato il 12 ottobre 2017

Si è svolto l’11 ottobre 2017 il secondo round di consultazioni preventive per la redazione del decreto di riforma in materia di intercettazioni penali, su delega della Legge n. 103/2017. I soggetti del confronto, il Ministro della giustizia Andrea Orlando, l’Associazione nazionale magistrati, le Camere penali italiane ed il Garante della Privacy.

All’esame, alcuni nodi che erano rimasti ancora irrisolti e che ora, alla vigilia dell’approvazione della riforma da parte del Consiglio dei Ministri (prevista per il 4 novembre 2017) sembrano giunti ad una via di risoluzione. Tra questi, la questione del contradditorio anticipato, tra accusa e difesa, al momento della selezione del materiale raccolto. Un contraddittorio, ossia, che dovrebbe definire ciò che è rilevante, ai fini del procedimento, e ciò che invece non lo è. Le intercettazioni ritenute già in questa fase irrilevanti, andranno a confluire in un archivio gestito dal pubblico ministero, al quale però avranno pieno diritto di accesso anche i difensori, per un possibile recupero del materiale in un primo momento stralciato

Cade la selezione a monte, tornano i “virgolettati”

Cade anche l’affidamento alla polizia giudiziaria della selezione a monte già al momento delle operazioni, così come viene cancellato il riassunto, per restituire pieno diritto di ingresso nei verbali ai c.d. “virgolettati”.

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