Inquinamento e disastro ambientale come delitti, sì definitivo dal Senato

Pubblicato il 20 maggio 2015

Nella seduta del 19 maggio 2015, l'Aula del Senato ha definitivamente approvato, ad ampia maggioranza, il disegno di legge in materia di delitti contro l'ambiente.

Il testo di legge introduce, in particolare, nuove fattispecie di reato ambientale, quali:

- il delitto di inquinamento ambientale, che punisce con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 10mila a 100mila euro chi abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili delle acque, dell'aria, di porzioni estese o significative del suolo o sottosuolo, di un ecosistema, della biodiversità della flora e della fauna;

- Il delitto di disastro ambientale, punito con la reclusione da cinque a quindici anni per chi cagiona abusivamente un disastro ambientale determinando, ossia, l'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema, l'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa o l'offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto;

- il delitto di traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività, sanzionato con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 10mila a 50mila euro per chi, abusivamente, cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad alta radioattività;

- il delitto di impedimento del controllo, che punisce, con la reclusione da sei mesi a tre anni, chiunque, negando l'accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l'attività di vigilanza e controllo ambientale e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti;

- Il delitto di omessa bonifica, punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da 20mila a 80mila euro, per chi, essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice o di un'autorità pubblica, non provvede alla bonifica, al ripristino o al recupero dello steso dei luoghi.

Previsti, altresì, il raddoppio dei termini di prescrizione per i reati ambientali nonché la possibilità di procedere, in sede di condanna o patteggiamento, con la confisca per equivalente dei beni e con il ripristino dello stato dei luoghi.

Introdotta anche una riduzione dei due terzi delle pene in caso di ravvedimento operoso.

Da ultimo, si segnala, a modifica del Decreto legislativo n. 231/2001 sulla responsabilità delle persone giuridiche, la previsione di specifiche sanzioni pecuniarie per ciascuno dei nuovi delitti ambientali.

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