Incremento di cinque mesi dell’età pensionabile per il biennio 2019-2020
Pubblicato il 15 aprile 2015
L’INPS, con messaggio n.
2535 del 13 aprile 2015, evidenzia che con circolare n.
63/2015 è stato illustrato il decreto direttoriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del
16 dicembre 2014, il quale ha stabilito che, a decorrere
dal 1° gennaio 2016, i
requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici sono ulteriormente
incrementati di 4 mesi, confermando, pertanto, la misura dell’adeguamento per aspettativa di vita fissato in via previsionale nel 2011, ovvero quattro mesi dal 2016 al 2018.
Inoltre, specifica l’Istituto, l’età pensionabile e l’anzianità contributiva minima richiesta per il conseguimento del diritto alla pensione anticipata subiranno, un ulteriore incremento nel biennio 2019-2020 e nei bienni successivi.
Quindi, per l’INPS, nell’effettuare qualunque attività di certificazione del diritto preventiva, o di consulenza, dovranno essere utilizzate le previsioni più attuali a disposizione, le quali prevedono un
incremento di cinque mesi dell’età pensionabile per il
biennio 2019-2020 rispetto a quanto già sancito per il triennio 2016-2018 e un corrispondente
incremento dell’anzianità contributiva richiesta per la pensione anticipata.
Quindi per le suddette previsioni si ha:
- età pensionabile: 67 anni;
- anzianità contributiva per il conseguimento della pensione anticipata: 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 e 3 mesi per le donne;
- età pensionabile per la fattispecie di cui all’articolo 24, comma 11, della Legge n.
214/2011: 64 anni (pensione anticipata per i lavoratori con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre successivamente al 1° gennaio 1996).
Tuttavia, viene sottolineato che la fissazione definitiva dell’età pensionabile, ovvero dell’anzianità contributiva necessaria per il conseguimento della pensione anticipata, rimane comunque demandata per legge ad un decreto direttoriale e solo l’emanazione di tale atto modificherà definitivamente i requisiti pensionistici per il biennio 2019-2020, i quali potranno anche differire da quelli attualmente previsti.