Imu e TASI, scadenza saldo seconda rata 2015

Pubblicato il 07 dicembre 2015

Il 16 dicembre 2015 sarà l'ultimo giorno a disposizione dei contribuenti per pagare il saldo seconda rata Imu e TASI relativo all'anno 2015.

La scadenza fiscale di mercoledì 16 sarà l'ultima per molti contribuenti, dato che con la Legge di Stabilità 2016 verrà abolito l’obbligo di pagamento della TASI per i proprietari di prima casa. L'Imu, invece, sarà  ancora dovuta sulle prime case di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9), anche per l'anno 2016, anche se però queste costituiscono solo lo 0,2% di tutte le dimore italiane.

Quella del prossimo 16 dicembre rappresenta una scadenza molto gravosa per i contribuenti, soprattutto in questa ultima parte dell'anno, e a confermarlo sono gli stessi numeri:

- i contribuenti interessati dalla scadenza fiscale del saldo seconda rata Imu e TASI 2015 sono circa 26 milioni. Precisamente, 19,8 milioni sono i proprietari di abitazioni che dovranno pagare la TASI, a cui si dovranno aggiungere coloro che devono versare l’Imu sugli immobili diversi dall’abitazione principale.

- il gettito fiscale atteso nelle casse dei Comuni e dello Stato (in misura ridotta), è pari a 13 miliardi di euro,

- i versamenti da effettuare per adempiere correttamente alla scadenza Imu e TASI 2015 ammontando ad oltre 100 milioni di euro.

TASI tra difficoltà di calcoli e incertezza aliquote

I contribuenti che devono versare il saldo del tributo municipale relativo all'anno 2015 si trovano a dover affrontare ora due specifiche difficoltà.

In primo luogo, sono chiamati a stabilire se e in quale misura l'immobile che possiedono costituisce fiscalmente una “abitazione principale”.

Non sorge alcun dubbio per i contribuenti proprietari dell'unica casa in cui abitano (risiedono) con tutta la famiglia: questa abitazione è riconosciuta come “principale” ai fini TASI, mentre le cose si complicano nel caso, per esempio, di due coniugi che vivono in due abitazioni diverse senza essere separati. In tal caso, si potranno tassare entrambe le case come prima casa, se si trovano in due Comuni differenti e se la residenza in esse sia effettiva, per motivi di lavoro.

Ancora difficoltà di calcolo emergono nel caso di comunioni ereditarie tra fratelli, in cui nell'abitazione soggetta a tassazione non vi è interamente la proprietà di chi vi risiede. In questi casi, infatti, il comproprietario che sull'immobile ha la residenza tassa la propria quota come “abitazione principale”, mentre gli altri fratelli comproprietari pagano l'Imposta come “seconda casa” sulla propria quota e, dunque, sono tenuti al versamento di Imu e TASI solo nell'ipotesi che il Comune abbia previsto la tassazione anche per i fabbricati diversi dalla prima casa.

La seconda difficoltà, per i contribuenti chiamati al pagamento del saldo TASI è quella di applicare correttamente le delibere locali, tenendo conto delle eventuali agevolazioni istituite per alcuni capoluoghi di provincia anche per bilanciare aliquote medie molto più alte di quelle applicate nei piccoli Comuni, a cui si deve poi andare ad aggiungere il fatto che in circa 800 Comuni le stesse delibere sono state approvate dopo il 30 luglio, termine fissato quest’anno per l’approvazione dei bilanci preventivi 2015

Ecco, quindi, che le raccomandazioni principali da fare a tutti gli italiani che sono interessati dalla scadenza del saldo seconda rata Imu e TASI del prossimo 16 dicembre 2015 sono due:

- verificare con estrema attenzione le delibere comunali al fine di accertare se l’aliquota è rimasta invariata oppure no e quale è il sistema di detrazioni fiscali eventualmente previsto dal proprio Comune di residenza;

- effettuare il calcolo tenendo conto dell’acconto già versato nel mese di giugno di quest’anno.

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