Con risorse per 1.730,4 milioni di euro il ministero della Transizione Ecologica illustra il decreto avente ha la finalità di sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal PNRR, Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4 - “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare”.
Il decreto del 15 settembre 2022 entrerà in vigore il giorno successivo alla data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La produzione di biometano può derivare da impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.
Sono ammessi agli incentivi gli impianti per i quali gli interventi suddetti non sono stati avviati prima della pubblicazione della graduatoria e che completano la realizzazione delle opere ammesse a finanziamento ed entrano in esercizio entro il 30 giugno 2026.
Il decreto MiTE n. 340 del 15 settembre 2022 prevede che sia riconosciuto un incentivo che si compone di:
L’accesso agli incentivi di cui sopra avviene a seguito dell’aggiudicazione di procedure competitive pubbliche che si svolgono in forma telematica.
Possono concorrere agli aiuti in parola le imprese agricole che realizzano un nuovo impianto per la produzione e l'immissione in rete di biometano, quelle che riconvertono (in tutto o in parte) impianti già esistenti di produzione ed utilizzazione di biogas e le imprese che realizzano impianti alimentati da rifiuti organici.
Per il 2022 si prevede l’indizione di una sola procedura competitiva mentre dal 2023 ne saranno emesse almeno due, con un periodo di apertura del bando di 60 giorni.
Poi, entro 90 giorni dalla chiusura di ogni singola procedura, il GSE valuta i progetti e provvede a pubblicare la graduatoria dei progetti ammessi, dove saranno presenti i progetti collocatisi in posizione utile ai fini dell’accesso agli incentivi.
Il diritto al riconoscimento del contributo e della tariffa incentivante nasce dopo l’inserimento in una posizione utile nella graduatoria pubblicata.
Sono considerate tali per l'erogazione del contributo in conto capitale:
a) i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto quali le infrastrutture e i macchinari necessari per la gestione della biomassa e del processo di digestione anaerobica, per lo stoccaggio del digestato, la realizzazione dell’impianto di purificazione del biogas, la trasformazione, compressione e conservazione del biometano e della CO2, la realizzazione degli impianti e delle apparecchiature per l’autoconsumo aziendale del biometano;
b) le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del biometano, dei gas di scarico e di monitoraggio delle emissioni fuggitive;
c) i costi di connessione alla rete del gas naturale;
d) i costi per l’acquisto o acquisizione di programmi informatici funzionali alla gestione dell’impianto;
e) le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità, acquisto di brevetti e licenze, connessi alla realizzazione dei sopraindicati investimenti, nella misura massima complessiva del 12% della spesa totale ammissibile;
f) i costi per la fase di compostaggio del digestato.
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