Il sistema di associazione automatica di Google non porta alla diffamazione
Pubblicato il 08 maggio 2012
Per il Giudice del Tribunale di Pinerolo –
ordinanza del 2 maggio 2012 – non costituisce condotta diffamatoria quella posta in essere da Google nei confronti di un imprenditore il cui nome, nella ricerca automatica del portale, venga associato a parole come
“indagato” o
“arrestato”; ed infatti, il sistema utilizzato da Google dell’associazione automatica generata dagli algoritmi (autocomplete/suggest), non crea "
un’affermazione, dovendo piuttosto essere paragonata – tenendo conto delle finalità della funzione – ad una domanda”.
Ed in effetti – spiega il giudice - l’associazione di un nome a determinati termini non dipende dalla società americana bensì unicamente dalle ricerche compiute dagli altri utenti della rete ed il servizio di Google si limita esclusivamente a rendere noto che un certo numero di fruitori di internet
“si interroghi sul fatto se il ricorrente sia o meno stato coinvolto in vicende penali e voglia verificare se nel Web vi siano informazioni al proposito”.