Il reato di autoriciclaggio trova posto nel Ddl sulla Voluntary disclosure

Pubblicato il 03 luglio 2014 Il testo del Ddl sul rientro dei capitali dall’estero e l’emersione del’evasione nazionale (cosiddetta Voluntary disclosure) è stato approvato dalla Commissione finanze della Camera nella seduta del 2 luglio 2014.

Dopo l’esame di tutti gli emendamenti, il testo è ora pronto per tornare in Aula con grandi novità.

In esso ha trovato spazio anche la disciplina sul reato dell’autoriciclaggio per gli evasori fiscali. Chi incorre in tale illecito, sostituendo o trasferendo denaro o beni provenienti da delitto non colposo oppure compie altre operazioni tali da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da 4 a 12 anni e con una multa da 5mila a 50mila euro.

Sono state diminuite le pene per le frodi fiscali servite a creare fondi neri: la pena viene abbassata ad un quarto dell’importo mentre prima si fermava alla metà. Inoltre, la riduzione potrà arrivare anche al punto di rendere convertibile la pena carceraria in una sanzione pecuniaria.

Novità in vista anche per i professionisti, per i quali si parla di una vero e proprio “salvataggio”. È previsto, infatti, uno sconto di pena per i professionisti, che non risponderanno più dei falsi dei clienti. Anzi, il cliente che sceglie l’emersione potrà mettere al riparo il proprio consulente garantendo sotto propria responsabilità la sua estraneità al fatto di aver attestato il falso. Viceversa, le pene diventano molto più pesanti nel caso in cui siano proprio i professionisti ad aiutare i loro clienti ad "autoriciclare".
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