Il passaggio delle quote spacca anche le “basi”
Pubblicato il 22 luglio 2008
Notai e commercialisti, nonché i rispettivi ordini, si dividono sul maxi-emendamento alla finanziaria che mette fine alla riserva notarile per il trasferimento delle quote di srl. Secondo i notai, mentre la legge Mancino ha finora garantito risultati in quanto il notaio resta terzo e garante, togliendo la riserva vengono diminuite le garanzie ed i controlli, anche in tema di antiriciclaggio; per contro, i commercialisti sottolineano non solo di avere le competenze per eseguire operazioni delicate, ma anche come la nuova misura determini una semplificazione per le imprese anche in considerazione dell'aumento delle cessioni e, se nel precedente sistema mancava una data certa dell'atto, ora questa è garantita grazie all'utilizzo degli strumenti telematici. E mentre i notai sottolineano che nel campo internazionale vengono predisposte molte cautele all'utilizzo della firma digitale, i commercialisti ribattono che, nella prassi, l'intervento del notaio è puramente formale. Col nuovo maxi-emendamento potrà, inoltre, essere affidato ai commercialisti, qualora tutti gli interessati siano muniti di firma digitale, anche il trasferimento dell'intero pacchetto societario, in ipotesi sia di cessione del 100% delle quote di srl, sia del trasferimento dell'unica partecipazione in srl unipersonale. Ora l'atto di trasferimento, su domanda congiunta dell'alienante e dell'acquirente, potrà essere sottoscritto con firma digitale e depositato, da parte di un dottore commercialista, presso il registro delle imprese attraverso il programma Fedra o altro equivalente; solo nel caso in cui i soggetti coinvolti siano privi del dispositivo di firma digitale si dovrà continuare a fare affidamento al notaio ai sensi dell'art. 2470 c.c.