I sette principi di revisione approvati dai Consigli nazionali di dottori commercialisti e ragionieri e raccomandati dalla Consob devono essere applicati già dai bilanci d’esercizio e consolidati che si chiuderanno dal 31 dicembre 2006. Il documento 230 è giuda alla responsabilità del revisore nel considerare l’eventualità che esistano frodi, le quali generano errori originati da atti intenzionali, realizzati con dolo per l’ottenimento di un vantaggio ingiusto od illecito. Per il revisore assumono rilievo le frodi che originano errori significativi nel bilancio. La mancata scoperta nel bilancio di un errore significativo dovuto a frodi non significa, certo, che l’attività di controllo non abbia seguito i principi di revisione, ma il revisore deve svolgere il proprio incarico con atteggiamento di scetticismo durante l’intero processo.
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