Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha richiesto urgenti politiche di sostegno, al fine di garantire una tutela per i professionisti del settore, gravemente compromessi dalle conseguenze economiche causate dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Secondo i dati, dal 2007 al 2019 il valore aggiunto pro capite nel settore si è abbassato del 12,5% e il reddito medio professionale reale dei commercialisti, tra il 2008 e il 2019, è crollato del 10,8%. La pandemia ha, altresì, contribuito ad aggravare l’ulteriore disagio nel sistema professionale italiano.
Tutto ciò trova conferma dalla percentuale degli iscritti (pari al 38,8%) che hanno richiesto il bonus da € 600 legato all’emergenza Covid-19. È stato stimato che, in assenza di specifici requisiti, le domande per l’indennità sarebbero state molto più numerose.
Il Consigliere Nazionale dei commercialisti, nel corso dell’audizione parlamentare presso la XI Commissione permanente lavoro pubblico e privato della Camera sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia, ha affermato che gli effetti economici hanno influenzato negativamente la categoria, determinando non solo ricadute in termini di equilibrio economico-finanziario ma anche in termini di salute.
Sono state avanzate diverse iniziative per abbattere le disuguaglianze prodotte dalla pandemia, in particolare, la categoria richiede:
Da ultimo, il Consigliere ha evidenziato come la pandemia abbia agito su un quadro già pesantemente compromesso, reso ancor più drastico per via della chiusura di numerose aziende, da cui provenivano oltre i due terzi dei compensi professionali per lo svolgimento dell’attività ordinaria di assistenza e consulenza alle PMI italiane.
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