I sindacati chiedono di cambiare la manovra
Pubblicato il 11 dicembre 2018
In data 10 dicembre 2018 i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, hanno incontrato il capo del Governo per chiedere il cambiamento della manovra per far fronte al rallentamento dell’economia e per ridisegnare il futuro del Paese.
Nel corso dell’incontro le tre confederazioni hanno presentato le loro proposte contenute nella piattaforma unitaria approvata dagli esecutivi il 22 ottobre 2018, e discussa poi con delegati, lavoratori e pensionati, i cui contenuti principali sono:
- Sviluppo, crescita e occupazione. Programmare un graduale incremento degli investimenti pubblici per infrastrutture sociali e grandi opere pubbliche (salute, istruzione e assistenza), e infrastrutture energetiche, digitali e materiali; favorire una governance pubblica delle politiche di sviluppo industriale; rafforzare la contrattazione collettiva e incrementare salari e stipendi;
- Ammortizzatori sociali e politiche attive. Prolungare la durata massima della cassa integrazione straordinaria oltre i 24 mesi nel quinquennio; allargare e sostenere il ricorso al contratto di solidarietà; rafforzare la Naspi abolendo la riduzione progressiva del 3% e potenziandone la copertura per i lavoratori stagionali; rafforzare il sistema Anpal e avviare un piano di rafforzamento dei Cpi con la stabilizzazione dei precari; rafforzare i sistemi di congedi e permessi rivolti alla genitorialità;
- Riforma fiscale e lotta all’evasione fiscale. Aumentare significativamente le detrazioni spettanti ai redditi da lavoro dipendente e da pensione; per contrastare l’evasione rendere tracciabili tutti i pagamenti, attraverso l’utilizzo della moneta elettronica e portando a mille euro il limite per i pagamento in contanti; trasmettere automaticamente la fattura elettronica e tutte le transazioni;
- Mezzogiorno. Investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture materiali con il completamento e la programmazione strategica delle grandi opere, prevenzione, manutenzione e la messa in sicurezza del territorio e degli edifici, e definizione di un piano per la infrastrutturazione energetica e digitale; investimenti per l’infrastrutturazione sociale, in particolar modo su sanità, servizi sociali e istruzione; attribuzione delle risorse ordinarie in base alla percentuale della popolazione; lotta al lavoro irregolare e forte azione di contrasto alla criminalità;
- Previdenza e Welfare. Stabilire la flessibilità in uscita a 62 anni; realizzare una pensione contributiva di garanzia per i giovani; tutelare le categorie che rientrano nell’Ape sociale; riconoscere pienamente il lavoro di cura ai fini pensionistici; risolvere i problemi degli esodati e dare risposte concrete a chi svolge lavori gravosi e usuranti;
- Politiche sociali. Incrementare le risorse; definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali come diritti soggettivi esigibili; approvare la legge quadro sulla non autosufficienza; completare la riforma del Terzo settore;
- Povertà. Non disperdere l’esperienza del Reddito di inclusione, anche potenziando i Servizi sociali ed educativi per l’inclusione;
- Sanità. Aumentare in modo progressivo il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale ed eliminare i super ticket; fare un piano straordinario di assunzioni;
- Istruzione e conoscenza. Stanziare risorse per il rinnovo dei contratti e definire un piano di assunzioni; migliorare la qualità dei percorsi di alternanza scuolalavoro e valorizzare gli apprendistati formativi; incrementare l’offerta educativa ai bambini da 0 a 3 anni e garantire il sistema integrato 0-6;
- Pubblica amministrazione. Rinnovare tutti i contratti del pubblico impiego per il triennio 2019/2021, a partire dalla stabilizzazione dell’elemento perequativo; prevedere un piano straordinario di assunzioni oltre il turnover, attuare forme di vantaggio fiscale per la retribuzione di produttività.
Purtroppo l’esito dell’incontro non è stato dei migliori in quanto – a detta dei presenti - il premier Conte pur ammettendo il ritardo del Governo nel discutere con le organizzazioni sindacali, ha dedicato gran parte dell'incontro ad ascoltare senza fornire risposte di merito rispetto alle rivendicazioni.
Quindi nessun impegno da parte dell’esecutivo in quanto Conte si è limitato ad affermare che solleciterà i Ministri a procedere a incontri e approfondimenti, ha ribadito che il Governo intende intervenire in maniera significativa sulla manovra ora al Senato ma non ha fissato alcuna data per un successivo incontro.