Guardasigilli al Congresso forense: riforma mediazione, slittano i corsi obbligatori per la pratica

Pubblicato il 05 ottobre 2018

Ha preso il via ieri, 4 ottobre 2018, il XXXIV Congresso nazionale forense di Catania.

Mascherin (CNF): avvocati come "faro" per una politica sana e solidale

La prima delle tre giornate di lavoro è stata caratterizzata dalla relazione introduttiva del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, il quale ha ricordato come il Congresso sia importante non solo per l'Avvocatura ma per il Paese.

Per Mascherin, gli avvocati devono essere consapevoli che in questo momento vi è solo una categoria capace di dare il giusto indirizzo per una “politica alta".

Gli stessi, ossia, possono essere il “faro di una politica sana e solidale fondata sulla Costituzione che paradossalmente non è democratica, perché non tutti possono permettersi di parlare di diritto e di diritti".

Il Presidente Mascherin, ha quindi ricordato che quella degli avvocati che assistono gli ultimi "non è una lobby" bensì “la massima sublimazione del nostro ruolo”.

L’intervento del ministro della Giustizia: mediazione facoltativa e alternativa a negoziazione

Nel corso dei lavori si è tenuta anche una tavola rotonda, dove è stato presentato il progetto di riforma costituzionale concernente il ruolo e la funzione dell’avvocato.

Un progetto in favore del quale il Guardasigilli, Alfonso Bonafede – intervenuto al Congresso – ha ribadito la propria disponibilità ritenendolo, dal suo punto di vista, un intervento necessario a completamento della disciplina costituzionale della giurisdizione.

Il Ministro della Giustizia, ha poi anticipato anche una riforma in tema di mediazione civile, mediazione che dovrebbe essere confermata come obbligatoria nelle controversie in cui funziona, ovvero in tema di diritto di famiglia e di controversie condominiali, mentre, per quanto riguarda le altre liti, diventerebbe facoltativa e alternativa alla negoziazione assistita.

Lo stesso, a seguire, ha poi precisato di aver deciso per il rinvio della nuova disciplina per l’esame di Stato con la volontà di aprire un tavolo con l'Avvocatura per rivedere l'accesso alla professione.

In detto contesto, ha anche annunciato di aver adottato una disposizione che posticipa l'entrata in vigore dei corsi obbligatori ai fini della pratica forense (accogliendo, così, l'istanza rivoltagli, tra gli altri, dall’ANF lo scorso settembre).

A breve – da quanto ha precisato Bonafede – dovrebbe giungere anche l’attesa riforma delle crisi d’impresa.

Abbiamo trasmesso il decreto ai ministeri competenti” ha spiegato il Guardasigilli, il quale ha evidenziato come, tra le ultime novità, sia stata posta una maggiore attenzione, nelle misure di allerta, alla realtà delle piccole e medie imprese, evitando automatismi troppo penalizzanti.

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