Fondi pensione e Casse, il decreto con gli sconti verso la Gazzetta

Pubblicato il 13 maggio 2015 Il ministro dell'Economia, Padoan, ha firmato il decreto che reca le agevolazioni per i fondi pensione e le Casse previdenziali che investono le loro risorse di azioni, obbligazioni o quote di organismi collettivi del risparmio nell’economia reale.

Il testo sarà presto pubblicato in Gazzetta.

Si tratta di un credito d’imposta annuo di 80 milioni di euro per progetti a medio-lungo termine, che prevedano per almeno 5 anni il mantenimento tra gli asset titoli di settori produttivi quali infrastrutture turistiche, culturali, ambientali, idriche, stradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali, sanitarie, immobiliari pubbliche non residenziali, delle telecomunicazioni, comprese quelle digitali, e della produzione e trasporto di energia. Non sono più inclusi gli investimenti nelle aziende in crisi o in dissesto finanziario.

L'agevolazione è fruita attraverso la riduzione dell’aliquota versata sul rendimento annuo delle gestioni.

L'aliquota è stata aumentata ma la legge di stabilità 2015 (L. 190/2014) prevede uno sconto d'imposta se il fondo/Cassa di previdenza investe in titoli di Stato.

Tuttavia, gli interessati dovranno versare alle Entrate l'intera imposta e successivamente comunicare con il modello F24 all’Agenzia il credito di imposta per gli investimenti in argomento.

Le eccedenze rispetto al plafond di 80 milioni di euro annui verranno scontate pro quota tra tutti i soggetti che ne avranno fatto richiesta.

Sul testo firmato il presidente dell’Adepp, Andrea Camporese, si dice soddisfatto quanto all'ampliamento del campo di investimenti anche se le risorse appostate restano troppo limitate.

Il presidente della Cassa dei commercialisti, Renzo Guffanti, invece, pur apprezzando l'ampliamento che investe anche le Pmi, pone l'attenzione sui 30 giorni che si hanno a disposizione per reinvestire i soldi in caso di uscita da un investimento prima di cinque anni: ”Per noi 30 giorni sono pochi, anche a fronte della normale frequenza con cui si riunisce il consiglio di amministrazione e obbligano ad anticipare la valutazione di un eventuale nuovo investimento. In pratica prima di uscire devo già sapere dove reinvestire”.
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