Per denunciare l’abusivo riempimento di un foglio firmato in bianco occorre avanzare querela di falso tutte le volte in cui il riempimento sia avvenuto senza che il suo autore sia stato autorizzato dal sottoscrittore con patto preventivo.
Detto rimedio processuale non è, per contro, necessario nei casi di riempimento in modo difforme da quello consentito dall’accordo intervenuto preventivamente.
La disciplina è diversa perché, nel primo caso, l’abuso incide sulla provenienza e sulla riferibilità della dichiarazione al sottoscrittore, mentre, nella seconda, si traduce in una mera disfunzione interna del procedimento di formazione della dichiarazione medesima, in relazione allo strumento adottato, disfunzione che implica solamente la non corrispondenza tra ciò che risulta dichiarato e ciò che si intendeva dichiarare.
Sono questi i principi fissati dalla giurisprudenza di legittimità e recentemente ribaditi dalla Corte d’appello di Roma nel testo della sentenza n. 6038, pubblicata il 12 ottobre 2016.
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