Alle porte l’appuntamento con il pagamento delle imposte derivanti dalle dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva. L’adempimento, in scadenza il 31 luglio, riguarda i contribuenti non rientranti nella proroga fissata dal Decreto Crescita. Dovuti anche alcuni contributi Inps delle Gestioni separate.
Il pagamento delle suddette imposte, per chi non ricade nella proroga, vede l’imminente scadenza del 31 luglio 2019 che richiede la maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse (chi ha osservato il termine del 1° luglio 2019 non ha versato la maggiorazione).
Alcuni contribuenti tenuti all’onere sono:
Il termine del 31 luglio per il versamento delle imposte deve essere osservato anche dai soggetti IRES con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare che hanno approvato il bilancio 2018 a giugno 2019, ovvero a luglio 2019 in seconda convocazione, se non hanno i requisiti per beneficiare della proroga (non è dovuta la maggiorazione dello 0,4%). Per tali soggetti, la seconda opzione è la data del 30 agosto, che richiede l’applicazione della maggiorazione.
Il Dl 34/2019 ha disposto lo slittamento al 30 settembre 2019 dei termini dei versamenti concernenti le dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva. In particolare, ne sono interessati:
Il versamento riguarda il saldo 2018 ed il primo acconto 2019 in relazione alle dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva.
Sempre la data del 31 luglio richiama l’attenzione sul pagamento del saldo 2018 e del primo acconto 2019 dei contributi dovuti alle Gestioni speciali dell’Inps, artigiani e commercianti, e alla Gestione separata dei liberi professionisti.
Anche qui, chi ha versato entro il 1° luglio non ha dovuto dare la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interessi.
Artigiani e commercianti versano un contributo minimo in base alle aliquote previste al reddito minimo imponibile stabilito annualmente (15.878 euro per il 2019). Il versamento va effettuato con F24 alle seguenti date: 16 maggio, 20 agosto, 18 novembre 2019 e 17 febbraio 2020.
I liberi professionisti, invece, devono versare un contributo che varia in base alle diverse aliquote da applicare al reddito prodotto. Anche i professionisti sono tenuti ad avvalersi dell’F24, suddividendo un saldo ed un acconto.
Si ricorda che la maggiorazione dello 0,40% è dovuta in modo separato dai contributi. Le causali contributive da indicare nel modello F24 sono: “API” per gli artigiani, “CPI” per i commercianti, “DPPI” per i professionisti.
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