Manca poco alla decima edizione del Festival del Lavoro, dal 20 al 22 giugno al Centro congressi Mi.Co di Milano. Quest’anno non si darà spazio solo a dibattiti e confronti dedicati al futuro del lavoro e a come favorire la spinta all’innovazione e alla crescita del Paese, ma si ripartirà anche dai valori fondanti della società democratica con eventi incentrati su principi universalmente condivisi: la tutela dei diritti fondamentali delle persone, l’etica del lavoro, la libertà di informazione, la cultura della legalità.
Si alterneranno sul palco personaggi di spicco del mondo della politica, della cultura, delle professioni e dello sport e si racconteranno encomiabili esperienze di vita personale e professionale. Ecco qualche esempio degli incontri che, per questo filone, saranno a disposizione dei partecipanti.
Giovedì 20 giugno, tra gli ospiti della Libreria del Festival del Lavoro ci sarà Oney Tapia per presentare il suo libro “Più forte del Buio” (Harper Collins). Cubano di nascita, atleta fin da giovane e campione paralimpico, specializzato nel lancio del disco e nel getto del peso. Ai giochi paralimpici di Rio de Janeiro nel 2016 vince l’argento e agli Europei di Berlino vince la medaglia d'oro, stabilendo anche il nuovo record mondiale. Vincitore anche nel ballo: primo nell’edizione 2017 del talent show “Ballando con le stelle,” dove ha dimostrato che non vedere non significa non vivere.
Sempre il 20 giugno vi sarà una tavola rotonda dedicata alla legalità e ai canali migliori per promuoverne una cultura diffusa, attraverso la presentazione del progetto editoriale della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro “Sui sedili posteriori. La ‘nuova libertà’ di Antonino Bartuccio” (TeleConsul Editore), che ne ripercorre le vicende. È la storia di un uomo, un lavoratore, un cittadino, un sindaco, che sfida le cosche della ‘ndrangheta in virtù di un principio: la legalità. Con la sua famiglia vive sotto scorta da quasi cinque anni.
E ancora. Vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2003 per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e a favore della democrazia, ma anche primo magistrato donna in Iran. Il 21 giugno alle 16 in Auditorium sarà la volta di Shirin Ebadi in persona a Milano per incontrare i partecipanti al Festival. L’avvocato iraniano dal 2009 vive in esilio volontario per far conoscere al mondo ciò che succede nel suo Paese, attraverso un’intensa attività di informazione e di battaglia legale. È una storia, la sua, di impegno per la tutela dei diritti umani, soprattutto quelli di donne e bambini, dalle brutalità del regime iraniano e in difesa della libertà.
Per scoprire gli altri eventi incentrati sui valori fondanti, ma anche tutte le altre sessioni dedicate a lavoro, innovazione e crescita, basta visitare il sito http://www.festivaldellavoro.it/ attraverso il quale iscriversi per partecipare alla tre giorni.
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