Fatture fittizie sulla base delle dichiarazioni dei dipendenti
Pubblicato il 10 luglio 2010
Con sentenza n. 16229 del 9 luglio, la Cassazione, Sezione tributaria, ha ribaltato la decisione con cui la Commissione tributaria regionale aveva accolto il ricorso di un’azienda alla quale erano state contestate delle false fatturazioni a seguito di un accertamento conseguente ad un’ispezione della Guardia di finanza; le Fiamme gialle, anche in presenza di una contabilità regolare fra l’azienda e un subappaltatore, aveva constatato, alla luce delle dichiarazioni rese dai dipendenti, l'inesistenza, in capo a quest'ultimo, di una struttura organizzativa.
Nel caso in esame, in particolare, i dipendenti della società, oltre a sostenere di non conoscere l'impresa subappaltatrice, avevano riferito di aver percepito emolumenti da altra azienda.
Tali dichiarazioni – sottolinea la Cassazione - unitamente alla circostanza dell'assenza di una struttura organizzativa dell'azienda subappaltatrice costituivano “elementi sufficienti” per sostenere la rettifica contestata. Ed infatti, non esistendo la società, le fatture erano da considerare come fittizie.