La fatturazione elettronica per i distributori di carburanti è stata prorogata al 1° gennaio 2019, con la possibilità di continuare ad applicare la scheda carburante ma con pagamenti tracciati.
Con un comunicato stampa del 27 giugno 2018, il Consiglio dei ministri annuncia che, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze e di quello sullo Sviluppo economico, è stato approvato un Decreto legge che introduce disposizioni urgenti relativamente agli obblighi di fatturazione elettronica per le cessioni di carburante.
In particolare, il provvedimento rinvia al 1° gennaio 2019 l’entrata in vigore dell’obbligo, previsto dalla Legge di bilancio 2018 (legge n. 205/2017), della fatturazione elettronica per la vendita di carburante a soggetti titolari di partita IVA presso gli impianti stradali di distribuzione, in modo da uniformarlo a quanto previsto dalla normativa generale sulla fatturazione elettronica tra privati.
Inizialmente, la proroga tanto richiesta doveva entrare nel cosiddetto decreto dignità, provvedimento attualmente ancora in fase di aggiustamenti e in procinto di essere presentato al Consiglio dei ministri.
Ma, i tempi tecnici necessari per il completamento dell’iter parlamentare, hanno spinto il nuovo Governo ad intervenire con una misura più urgente per il rinvio della e-fattura.
Così, nella giornata di mercoledì 27 giugno, in Consiglio dei ministri è stato presentato un decreto a perdere, che oltre al rinvio della fatturazione elettronica per i distributori di carburante, contemplava anche altri due disegni di legge.
Il decreto legge light già oggi è atteso in “Gazzetta Ufficiale”.
Si tratta di un provvedimento a perdere in quanto, una volta approvato il decreto dignità, la proroga sarà incorporata come emendamento.
Dunque è stata spostata in avanti di sei mesi l’obbligatorietà della fattura elettronica nella cessione di carburanti, come anticipato dal vicepremier Luigi Di Maio, con conseguente revoca dello sciopero dei benzinai inizialmente fissato per il 26 giugno.
La soluzione scelta dal Governo con il decreto light di ieri è stata quella del doppio binario.
La fatturazione elettronica nelle cessioni di carburante per autotrazione ai titolari di partita Iva, infatti, diventerà obbligatoria solo a partire dal 1° gennaio 2019, ossia dalla stessa data dalla quale scatterà l’obbligo di emissione del documento digitale per tutte le operazioni tra privati.
Intanto, il rinvio degli obblighi di fatturazione elettronica per le cessioni di carburante non dovrebbe far venir meno la possibilità, per i distributori che si sono attrezzati tecnologicamente entro il 30 giugno 2018, di emettere fattura elettronica su base facoltativa o su richiesta del cliente.
Per gli altri, invece, resterà in vigore la scheda carburante, che servirà a documentare le spese sostenute e a poter effettuare la deduzione dei costi sostenuti nella dichiarazione dei redditi da presentare il prossimo anno e a poter effettuare la detrazione dell’Iva.
Tutto ciò, però, ad una condizione: che sia rispettato l’obbligo (introdotto sempre dalla Legge di bilancio 2018 a partire dal 1° luglio prossimo) di adottare pagamenti tracciabili per sfruttare i benefici fiscali.
Tale tracciabilità, come previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 4 aprile 2018, può essere assicurata con qualsiasi strumento diverso dal contante (carte di credito, carte di debito, altre carte di pagamento ovvero bonifici, assegni o l’addebito diretto su conto corrente).
Da ricordare, infine, che il rinvio della partenza della fatturazione elettronica ora fissato al 1° gennaio 2019, come per i soggetti privati, conserva una eccezione: quella rappresentata dai subappalti nell'ambito di contratti con la Pubblica amministrazione, per i quali resta fissata la data di entrata in vigore al 1° luglio 2018.
“L’annunciato rinvio della fatturazione elettronica per gli operatori della filiera dei carburanti è un fatto molto positivo. Da mesi affermiamo che un passaggio così delicato per il fisco italiano va gestito in maniera ragionevole e graduale, senza pericolose accelerazioni. La decisione dell’esecutivo recepisce queste nostre preoccupazioni”.
Così si è espresso il presidente della categoria, Massimo Miani, il quale ha sottolineato che i dottori commercialisti non sono contrari all’introduzione della e-fattura, ma “memore di quanto accaduto con lo Spesometro, invita tutti a procedere per gradi per evitare nuovi salti nel buio”.
Intanto il cosiddetto decreto dignità, il decreto estivo del Governo Conte, contenente il pacchetto di norme sul lavoro e le semplificazioni fiscali, è stato rinviato.
Il provvedimento era atteso al Consiglio dei ministri di ieri sera, ma il ferreo lavoro sulle coperture del Dl non si è ancora concluso e il provvedimento è stato posticipato probabilmente a lunedì o martedì, dopo il giro delle bollinature.
Le critiche, soprattutto quelle del mondo produttivo, non sono tardate ad arrivare, tanto che l’orientamento del Governo sembra essere quello di introdurre qualche correttivo alla bozza del provvedimento, probabilmente cancellando la norma che abolisce lo staff leasing.
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