La delega per la revisione della disciplina sulla crisi d’impresa definitivamente approvata dal Senato, prevede una serie di misure atte ad impedire alle crisi aziendali di diventare irreversibili e offre ampio spazio a strumenti di composizione stragiudiziale per favorire l’accordo fra debitori e creditori nella gestione dell’insolvenza.
L’attuazione delle misure è prevista nei prossimi 12 mesi con l’emanazione di uno o più decreti attuativi da parte del Governo.
Non si parlerà più di fallimento e di fallito, ma di procedura di liquidazione giudiziale dei beni con la quale si potrà innestare una possibile soluzione concordataria e con una completa liberazione dei debiti, entro un tempo massimo di tre anni dall’apertura della procedura.
Viene introdotta una fase preventiva e stragiudiziale, come possibile strumento di sostegno all’impresa, affidata ad un organismo pubblico, con lo scopo di anticipare l’emersione della crisi.
L’obiettivo è quello di pervenire ad una rapida analisi delle cause delle difficoltà economico/finanziarie dell’imprenditore e si evolverà in un vero e proprio servizio di composizione assistita della crisi, individuando un unico organismo di composizione della crisi presso le Camere di Commercio.
Tra i punti salienti previsti nella delega di riforma del fallimento, si individuano i seguenti:
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