Dal 3 giugno 2021 sarà possibile presentare le domande di accesso al Fondo “Sace/Simest” ex lege n. 394/1981, che sostiene la crescita delle imprese italiane all'estero, anche all'interno dell'Unione europea.
La dotazione finanziaria relativa all’anno 2020 si era esaurita nel giro di pochissimi mesi: a fronte di un fondo stanziato pari a 1,3 miliardi, le richieste nel 2020 sono state oltre 11mila per un ammontare di 3,5 miliardi.
Le aspettative per il 2021 sono altrettanto alte: a decorrere dal prossimo tre giugno 2021 vi sarà la riapertura delle attività di ricezione da parte di Simest, mentre resta confermata la cifra dell'importo massimo finanziabile a fondo perduto, pari a 800mila euro e non superiore al 40% del patrimonio netto dell’impresa, come risultante dall’ultimo bilancio approvato e depositato del richiedente.
Tra le novità, invece, da segnalare gli ampliamenti degli interventi e dei soggetti finanziabili, e soprattutto, l'introduzione di una quota a fondo perduto.
In primo luogo, è da segnalare che l'operatività del Fondo n. 394/1981 è stata estesa anche ai paesi dell'Unione europea: le domande di finanziamento a tasso agevolato possono ora essere presentate per progetti in mercati Ue o extra Ue.
A seguito del via libera della Commissione Ue all'applicazione alla misura del «temporary framework» sugli aiuti di Stato, la quota a fondo perduto è stata portata dal 18 settembre 2020 fino al 50% dell'importo, per un massimo di 800 mila euro di aiuti complessivi per singola impresa. Tale quota di fondo perduto si potrà richiedere fino al 31 dicembre 2021.
Inoltre, è previsto anche un finanziamento a tasso agevolato pari al 10% del tasso di riferimento Ue (0,55%).
Mentre l’esenzione dalla prestazione di garanzie per accedere ai finanziamenti sarà operativa fino al 30 giugno 2021, quindi fino a poche settimane dopo la riapertura dello sportello. L'impresa sarà, così, in grado di ricevere materialmente il finanziamento entro circa un mese dall'avvio dell'istruttoria.
Il fondo è dedicato alle società di capitali:
con massimo 1.500 dipendenti;
che nell'ultimo biennio abbiano realizzato all'estero almeno il 20% del proprio fatturato o almeno il 35% nell'ultimo anno.
Grazie ai finanziamenti che si possono ottenere da Simest, le imprese, nell’ambito dei loro programmi di internazionalizzazione, possono coprire le spese per:
Patrimonializzazione delle imprese esportatrici;
Partecipazione a fiere/mostre nei mercati UE ed extra UE;
Programmi di inserimento in mercati extra UE;
Studi di Fattibilità per l’inserimento sui mercati esteri
Programmi per lo sviluppo e-commerce in paesi UE ed extra UE;
Inserimento temporaneo in azienda di Temporary Export Manager (TEM);
Programmi di Assistenza Tecnica.
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