Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ha risposto ieri, 27 maggio, ad alcune interrogazioni presentate durante il question time alla Camera dei deputati, in tema di esame forense e sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura.
Per quel che concerne il completamento delle procedure relative all'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato, il ministro della Giustizia ha fornito alcune rassicurazioni.
Ha ricordato come il recente Decreto Rilancio (n. 34/2020) abbia previsto la ripresa della correzione degli elaborati scritti con possibilità di disporre un collegamento a distanza, nel rispetto dei medesimi criteri di correzione già adottati dalle commissioni di esame e dei criteri di collegialità, correttezza e riservatezza. Questo a completamento dell’iter di correzione già iniziato.
Contestualmente, Bonafede ha sottolineato come sia stata ammessa, al fine di assicurare anche l’espletamento della prova orale in piena sicurezza e regolarità, la facoltà di svolgimento di tale prova da remoto, “così da assicurare l’ordinario avvicendamento delle procedure di abilitazione annualmente previste (per le sessioni programmate fino al 30 settembre 2020)”.
L’attuale quadro epidemiologico – ha altresì evidenziato nella sua risposta – “lascia ragionevolmente ritenere che si possa programmare la prossima sessione di esame di abilitazione di dicembre, sempre fatta salva ogni mutata esigenza di carattere sanitario”.
Per quel che concerne, invece, le interrogazioni riguardanti il Consiglio Superiore della Magistratura, il Guardasigilli - pronunciandosi sulla recente vicenda che ha visto il deposito degli atti di indagine della Procura di Perugia a carico dell’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e ex componente togato del CSM - ha dichiarato di ritenere opportuno che “si debba intervenire per salvaguardare la credibilità della magistratura”.
E' questa – ha aggiunto - la direzione verso cui muove l’ultima bozza del progetto di riforma del CSM, fondata su tre pilastri:
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