Buone notizie per i candidati che stanno affrontando la fase orale dell'esame di abilitazione alla professione forense.
Grazie alla modifica introdotta dal decreto "Milleproroghe", infatti, non è più richiesto il raggiungimento del punteggio minimo di 105 per superare questa prova cruciale.
La novità si applica anche alla sessione in corso, per come confermato da una ultima nota ministeriale inviata alle Commissioni esaminatrici.
La recente modifica normativa è stata al centro del dibattito per quanto riguarda la relativa applicazione.
Inizialmente, una decisione della Commissione centrale del 4 febbraio 2024 aveva stabilito che, per la sessione in corso, il punteggio minimo di 105 sarebbe rimasto valido, nonostante il decreto Milleproroghe (Decreto Legge n. 202/2024) avesse abolito tale requisito a livello generale.
Tuttavia, una nuova nota ministeriale inviata alle Commissioni esaminatrici ha ora chiarito che la modifica si applica retroattivamente anche alla sessione 2024, eliminando definitivamente la soglia minima di 105 punti.
L'Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) ha accolto con favore la conferma dell’applicazione della recente modifica, anche alla sessione in corso.
Per l'AIGA, la decisione di applicare immediatamente il cambiamento, confermata dalla nota ministeriale, rappresenta una vittoria per i giovani avvocati italiani e un segno di attenzione alle loro esigenze e alle sfide del percorso professionale.
Secondo l'Associazione, infatti, l'eliminazione del punteggio minimo contribuisce a garantire una valutazione più equa e inclusiva.
Il nuovo sistema prevede che i candidati possano superare la prova orale con un punteggio complessivo di almeno 90 punti, a condizione che ottengano almeno la sufficienza in ciascuna delle materie d’esame.
Si tratta - ha precisato l'AIGA - di un passo importante verso una valutazione più giusta.
La rimozione della soglia di 105 punti, difatti, permette di ampliare le possibilità di successo per i candidati, riducendo le barriere che potevano risultare eccessivamente restrittive.
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