Prosegue, presso la commissione Giustizia della Camera, l’esame del disegno di legge sull’equo compenso degli avvocati.
Tra le novità da ultimo introdotte, si segnala la previsione che estende le tutele volte a consentire il giusto compenso anche alle società tra avvocati, intervento che, si rammenta, era stato sollecitato dall’OCF, a mezzo del proprio rappresentante, Antonio Rosa, durante un’audizione in commissione, al fine di consentire il coordinamento del Ddl con la Legge sulla concorrenza n. 124/2017.
Sul punto, il relatore del disegno di legge, Giuseppe Berretta (Pd), ha appunto spiegato che poiché la legge sulla concorrenza ha aperto la strada a questo tipo di società “abbiamo ritenuto giusto estendere anche a loro questa tutela”.
L’altra modifica consiste nell’introduzione di un termine di due anni per far valere la vessatorietà delle clausole.
L’approvazione delle clausole vessatorie - viene, inoltre, sancito - dovrà essere oggetto di apposita trattativa nonché di formale approvazione scritta.
Il testo del disegno di legge, a questo punto, passerà al vaglio delle altre commissioni per i prescritti pareri e, a seguire, verrà trasmesso all’Aula, presumibilmente a novembre.
Si rammenta che il provvedimento sull’equo compenso dei legali procede, attualmente, su un doppio binario, ossia presso la commissione Giustizia della Camera e in sede di approvazione della manovra finanziaria dove il testo è stato inserito nelle bozze della Legge di stabilità.
I tempi – ha sottolineato, in proposito, Berretta - potrebbero subire un’accelerazione nel caso in cui l’equo compenso dei legali entri effettivamente in manovra; da qui l’impegno del relatore affinché il testo sia quello approvato in commissione.
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