Equo compenso a professionisti in Calabria e Sicilia

Pubblicato il 08 agosto 2018

Calabria: Legge regionale di tutela del compenso professionale

Nella seduta del 31 luglio 2018, il Consiglio regionale della Calabria ha approvato, in via definitiva, una legge regionale contenente “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto di committenti privati e di contrasto all’evasione fiscale”.

Attraverso questo provvedimento, in particolare, viene garantita la tutela della libera professione nell’espletamento delle prestazioni effettuate per conto dei privati.

Soddisfazione, per questa approvazione, è stata espressa da Confprofessioni Calabria, la quale, a mezzo del proprio presidente, Francesco Galluccio, ha ricordato che si tratta di una misura “per cui ci stiamo battendo da anni”.

Per Galluccio, l'esibizione all'ente della fattura “produrrà l'effetto di garantire al professionista stesso un compenso equo, commisurato alla prestazione svolta. Si impedirà in tal modo che gli stessi professionisti continuino a essere penalizzati dalla concorrenza spietata o dalla necessità ad accontentarsi di compensi spesso avvilenti e indecorosi, a fronte di prestazioni professionali di qualità”.

In detto contesto, Inarsind Calabria e gli Ordini Professionali calabresi si stanno attivando per organizzare, nei prossimi mesi, una manifestazione a carattere nazionale per approfondire e portare avanti le tematiche relative all’applicazione pratica della legge e la sua eventuale estensione a livello nazionale.

Sicilia: imminente delibera a garanzia dei compensi dei lavoratori autonomi

Sempre in tema di equo compenso, si segnala che in Sicilia, nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e alcuni rappresentanti delle categorie professionali, nel corso del quale Musumeci ha assicurato l’imminente approvazione (si parla di metà agosto) da parte della Giunta regionale, di una delibera volta a garantire, ai lavoratori autonomi, un compenso commisurato alla quantità e qualità della professione svolta, nonché, conforme ai parametri ministeriali.

Da quanto anticipato, si tratterebbe di una norma vincolante per tutti gli organi regionali, compresi enti locali e partecipate pubbliche, i quali non potranno più apporre clausole vessatorie nei contratti con i professionisti.

All’esito dell’incontro, è stato fissato anche un nuovo appuntamento, previsto per gli inizi di settembre, volto all’instaurazione di un tavolo permanente sul tema delle libere professioni.

Già la Toscana, prima di queste due Regioni, si era mossa per varare disposizioni a garanzia dell'equo compenso alle prestazioni professionali, approvando, tramite Giunta regionale, delle linee guida per la concreta attuazione della norma sull'equo compenso, da ultimo modificata dalla legge di bilancio 2018.

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