Non tutto è perduto per i contribuenti decaduti dai piani di rateazione con Equitalia.
La buona notizia arriva dal viceministro all’Economia, Luigi Casero, che rispondendo ad una interrogazione parlamentare in Commissione finanze al Senato ha spiegato che “il Governo ha allo studio forme più adeguate per dare esecuzione alla risoluzione” approvata nel maggio scorso alla Camera, con la quale si sollecitava l'Esecutivo a prevedere che le nuove regole sulla riammissione alla dilazione si applicassero anche ai piani concessi prima del 22 ottobre 2015 (entrata in vigore del Dlgs 159/2015 di riforma del sistema della riscossione).
Essendo consistente il numero dei contribuenti interessati alla riammissione alle rate, il viceministro Casero si è spinto anche oltre, prevedendo un possibile emendamento per la riammissione dei contribuenti decaduti nell'ambito del decreto legge sugli enti locali, in fase di discussione.
Intanto in Commissione Finanze alla Camera è tornata in auge una proposta di legge presentata nel 2014 e poi accantonata, e che ora potrebbe proseguire senza ostacoli. Il testo comunque necessiterà sicuramente di un restyling almeno per la parte relativa alla tempistica, ormai superata.
Si tratta della cosiddetta “rottamazione” di Equitalia, ossia della proposta di legge che vede la messa in liquidazione dell'Ente della riscossione (forse già dal 2017), che confluirà in una apposita direzione che verrà creata all'interno dell'Agenzia delle Entrate.
Anche il personale del Concessionario passerà alle Entrate “ex lege e senza soluzione di continuità” e potrà anche essere distaccato presso gli enti territoriali che ne facciano richiesta.
Fulcro della proposta è rappresentato dal significativo abbattimento dell'aggio applicato da Equitalia ai contribuenti sulle cartelle esattoriali incassate. Oggi l'aggio è stato sostituito dagli "oneri di riscossione" con un piccolo risparmio per i contribuenti.
Nella proposta di legge, invece, si sancisce che se il pagamento avviene entro 120 giorni dalla notifica è solo l'ente impositore a pagare (il 4% del riscosso), mentre dopo 120 giorni i costi di riscossione saranno a carico del contribuente che dovrà pagare gli interessi di mora e di maggiore rateazione maturati sulle partite iscritte a ruolo dall'Agenzia delle Entrate.
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