Nuove aliquote Iva ridotte per alcuni beni e servizi nel territorio Ue. C’è stato accordo unanime al Consiglio Ecofin per modificare le regole sull'IVA e consentire agli Stati membri di applicare con maggiore flessibilità agevolazioni e aliquote ridotte.
Il comunicato della Commissione europea del 7 dicembre 2021 rende noto che le agevolazioni riguardano in particolare i beni ambientali, i beni per la salute pubblica, e quelli digitali.
I ministri finanziari della Ue, alla base, hanno considerato di modernizzare l’attuale normativa per sostenere la lotta ai cambiamenti climatici, la digitalizzazione e la tutela della salute pubblica: l’accordo trovato aggiorna, quindi, l’elenco dei beni e servizi di cui all’allegato III della direttiva 2006/112/Ce, consentendo agli Stati membri di applicare aliquote IVA ridotte, con la previsione di “nuovi prodotti e servizi che tutelano la salute pubblica, sono positivi per l’ambiente e sostengono la transizione digitale”.
Tra i beni e servizi che beneficeranno di agevolazioni sono citati l’accesso a internet e la diretta streaming di eventi culturali e sportivi, i beni utili nella lotta alla diffusione dei virus come i dispositivi di protezione individuale e, per l’ambiente, i sistemi di riscaldamento ecologici nonché i pannelli solari installati negli immobili.
In particolare, nel testo dell’accordo è stato previsto che gli Stati membri possano applicare due aliquote ridotte fino ad un minimo del 5% sui beni e servizi in un massimo di 24 categorie incluse nell'allegato III della nuova direttiva. Inoltre, sarà possibile adottare anche un'aliquota ridotta inferiore al 5% e un'esenzione (aliquota zero) a un massimo di sette categorie dell'elenco per coprire le esigenze di base, ad esempio prodotti alimentari, medicinali, prodotti farmaceutici.
Oltre che alla lista dei beni e servizi a cui applicare le aliquote agevolate, il Consiglio Ecofin ha lavorato anche ad altri punti della normativa Iva:
Ora la parola passa al Parlamento che dovrà fornire il proprio parere entro marzo 2022 e poi la direttiva potrà essere formalmente adottata.
Gli Stati membri dovranno recepire le novità entro il 31 dicembre 2024.
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