E' dovere dell'imputato chiedere la riqualificazione del reato

Pubblicato il 23 luglio 2014 Le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione, con sentenza n. 32351 del 22 luglio 2014, hanno fissato un principio di diritto relativamente al dovere del difensore dell'imputato di sollevare obiezioni in ordine alla qualificazione del reato.

Nel caso esposto davanti alle SS.UU. una sentenza di condanna emanata dal giudice che ha riqualificato il reato ponendolo in una categoria meno grave rispetto a quella inizialmente prospettata dal pubblico ministero.

Il principio di diritto

L'inesatta qualificazione giuridica del reato, che non permetta il ricorso né all'oblazione ordinaria né a quella speciale, deve essere sollevata dall'imputato proponendo al giudice una richiesta specifica attraverso la quale sia formulata istanza di oblazione in riferimento alla qualificazione giuridica del fatto che ritenga corretta.

In mancanza di tale richiesta, prosegue la sentenza, il diritto a fruire dell'oblazione si intende precluso se il giudice, d'ufficio, assegna al fatto una diversa qualificazione giuridica, che permette il ricorso all'oblazione, con la sentenza che definisce il giudizio
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