Dotti, medici e sapienti: “Come si revoca la sospensione?”

Pubblicato il 05 novembre 2015

Questa volta assistiamo a una classica riunione “interna”, che però ha notevoli riflessi “esterni”: gli ispettori del lavoro si confrontano sulla recente circolare n. 26/2015 e sulla revoca dell’atto di sospensione dell’attività imprenditoriale.

I partecipanti si sentono membri di un club esclusivo, una specie di “Gruppo Bilderberg” in chiave nostrana. Ma le differenze, anche semantiche, sono manifeste: se da una parte le riunioni sono “carbonare”, dall’altra questa parola assume significati prettamente gastronomici…

In realtà, la situazione sembra più simile a quella in cui il corvo, la civetta e il grillo parlante si interrogano al capezzale di Pinocchio sulla presunta morte del burattino.

“A mio sommesso avviso la circolare è chiara – esordisce un luminare dell’accertamento ispettivo – per ottenere la revoca occorrono la regolarizzazione del rapporto di lavoro, il pagamento della sanzione e l’osservanza degli obblighi di sorveglianza sanitaria, formazione e informazione eventualmente previsti dal D.lgs. n. 81/08. Ma se così non fosse sarebbe indubbiamente vero il contrario!”.

Convengo pienamente con il mio illustre collega – interviene il successivo – ma se per caso non avesse ragione concorderei con lui solo in parte! Secondo il mio modesto parere è sufficiente la sola regolarizzazione del rapporto in nero”.

“Sono d’accordo con i miei eminenti compagni di lavoro – si intromette un terzo – ma sembra che questa circolare si presti a interpretazioni discordanti”.

Il confronto prosegue nei corridoi in cui si decide operativamente la linea da seguire. Gli ispettori propendono per condizionare la revoca del provvedimento di sospensione all’adempimento dell’onere informativo telematico e al pagamento della sanzione, lasciando invece al provvedimento di prescrizione (art. 15 D.lgs. n. 124/2005) il compito di reprimere gli illeciti penali correlati all’occupazione in nero del lavoratore, quali quelli relativi all’omessa sorveglianza sanitaria e alla formazione e informazione.

In ogni caso dotti, medici e sapienti sperano che il prima possibile arrivi la Fata Turchina a dirimere definitivamente la questione…

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