Dolo del cliente per omessa dichiarazione dei redditi Commercialista incolpevole

Pubblicato il 03 agosto 2017

Con la sentenza n. 38648 del 2 agosto 2017 la Corte di cassazione conferma la condanna ad un presidente del consiglio di amministrazione di una Srl per aver omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi conseguendo, quindi, un risparmio di imposte per circa 450.000 euro. Nella stessa pronuncia i magistrati hanno escluso l’esistenza del concorso nel reato da parte del commercialista in quanto è stata dimostrata la condotta dolosa del cliente.

La pronuncia di merito basava la condanna del presidente del consiglio di amministrazione sul fatto che costui non aver presentato tutte le fatture relative all’anno di imposta 2008 al consulente fiscale, potendo così beneficiare di un consistente risparmio di imposte. Ma il condannato rigettava la presenza del dolo specifico controbattendo che aveva affidato al commercialista il compito di curare tutta la contabilità e provvedere agli adempimenti: ciò dimostrava che non aveva intenzione di evadere le imposte.

Ma i giudici di cassazione hanno accertato come l’imputato aveva mancato di consegnare al commercialista un’altra fattura, per un importo di circa 2.300.000 euro, relativa alla compravendita di un immobile e che il professionista aveva più volte, inutilmente, cercato di ottenere il documento dalla società.

In conclusione, l’affidamento ad un commercialista dell’incarico di svolgere gli adempimenti tributari non evita che l’obbligato possa essere condannato per il reato di omessa dichiarazione, anche se per la sussistenza del dolo sono necessari elementi che provino la volontà di evadere le imposte attraverso la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi.

Dato il comportamento dolosamente omissivo del cliente, il professionista non è stato ritenuto responsabile.

 

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