Dal vertice a sorpresa sul Decreto fiscale, che si è tenuto nella notte a Palazzo Chigi, sono emerse importanti novità. In poco meno di due ore, il Decreto legge fiscale n. 119/2018 è stato completamente rivisto (articolo per articolo), tanto che alla fine il provvedimento appare completamente rinnovato.
Le nuove misure saranno formalizzate con degli emendamenti, che saranno presentati in Senato la prossima settimana, quando l’iter di conversione del decreto entrerà nel vivo.
La nuova versione del decreto mostra, così, decisivi cambiamenti: a sorpresa il Governo ha cancellato la dichiarazione integrativa, facendo saltare il tanto discusso condono.
E’ stato eliminato uno dei punti più controversi della pace fiscale, che consentiva di sanare fino a un massimo di 100mila euro e nel limite del 30% di quanto già dichiarato al Fisco.
Infatti, è stata cancellata la dichiarazione integrativa dalle cosiddette misure sulla pace fiscale.
Pertanto, ora, sarà possibile regolarizzare solo il dichiarato.
Secondo le nuove indicazioni governative, infatti, la sanatoria per gli omessi o tardivi versamenti varrà solo per chi ha dichiarato tutti i redditi, così da favorire coloro che, per colpa della crisi e delle difficoltà economiche degli ultimi anni, sono ricorsi alla cosiddetta evasione di necessità.
Restano confermate tutte le altre misure già presentate come:
la possibilità di spalmare in 5 anni il dovuto;
la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio (50% per chi ha vinto in primo grado e dell'80% per chi ha vinto in appello).
Tra le altre novità della sanatoria, anche l’ingresso delle cosiddette irregolarità formali di lieve entità.
Oltre alla possibilità di regolarizzazione degli avvisi bonari, i contribuenti potranno – in caso di irregolarità formali lievi – correggere errori nella tenuta della contabilità o in altri adempimenti fiscali, che non hanno avuto impatto sulle imposte dovute. Sarà possibile mettersi in regola versando 200 euro per un massimo di cinque periodi d'imposta dal 2013 al 2017.
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