E' previsto per oggi l'inizio dell’iter del Dl fiscale – n. 119/2018 – davanti alla commissione Finanze del Senato. Fino al 7 novembre è possibile presentare emendamenti.
Dal servizio studi di Camera e Senato sono arrivate delle osservazioni in merito alle disposizioni contenute nel decreto legge, che potrebbero portare all’inserimento di chiarimenti e ampiamenti del testo originario.
Poiché il fine del provvedimento è quello di recare aiuto a chi si trova in difficoltà nel pagamento delle imposte, è possibile che sia dato più impulso all’istituto della transazione fiscale per le imprese in crisi.
L’idea è di prevedere tempi sicuri entro cui l’Agenzia delle Entrate deve dare la risposta sulla richiesta di ammissione all’istituto: si parla di 120 giorni, che potrebbero diventare 180 per casi particolarmente complicati.
Potrebbe anche prevedersi una nuova figura, quella dell’attestatore, di nomina giudiziaria, che dovrebbe certificare la somma dei debiti che l’azienda può saldare.
Meritevoli di più aiuti sono anche i contribuenti che hanno già iniziato a pagare le rate: costoro devono rientrare in qualche ipotesi di definizione agevolata.
Il servizio studi di Camera e Senato ritiene che debbano essere precisati alcuni punti della dichiarazione integrativa speciale, in particolare il tetto massimo dei 100mila euro.
Occorre individuare:
Per quanto riguarda lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, poste a ruolo dal 2000 al 2010, vi è da sapere quali siano gli altri carichi per cui va presentata richiesta di rimborso.
L’articolo 2 del Dl fiscale dispone che possono essere definiti gli atti di accertamento, gli avvisi di rettifica e di liquidazione, nonché gli atti di recupero “non impugnati e ancora impugnabili” al 24 ottobre scorso.
Rientrano nella definizione agevolata:
Le somme possono essere pagate in un’unica soluzione o a rate. Le rate sono suddivise in venti tranche trimestrali di pari importo.
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