Niente proroga per il cd. “blocco dei licenziamenti” per le aziende che hanno utilizzato la cassa Covid-19 fino al 30 giugno 2021. Il divieto, in pratica, sussisterà soltanto fino a quando le aziende utilizzeranno la CIG scontata. Quindi, dal 1° luglio 2021, con l’uscita dalla cassa Covid finisce anche il divieto di licenziamento.
Dunque, cambia la contestata norma del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sul blocco dei licenziamenti. Infatti, fino al 30 giugno 2021, rimarrà tutto così com’è, con la possibilità per le imprese di chiedere la CIG Covid-19 senza che scatti più la proroga automatica del divieto di licenziare di ulteriori 60 giorni, fino al 28 agosto, come inizialmente ipotizzato dalla bozza del decreto sostegni bis.
Ciò significa che, a decorrere dal 1° luglio 2021, le aziende di manifattura e costruzioni usciranno dalla CIG Covid-19 e non avranno più divieti automatici di licenziare. Le imprese ancora in difficoltà, tuttavia, potranno tornare ad accedere alla CIGO o CIGS, senza pagare i contributi addizionali fino al 31 dicembre 2021. Solo per costoro, vale a dire per le realtà che utilizzeranno questa cig “scontata”, si allungherà il divieto di licenziamento per tutta la durata in cui fruiranno della cassa integrazione.
Rispetto alla proposta avanzata la scorsa settimana nella bozza del decreto Sostegni bis, sono state introdotte due novità:
Con la mediazione dei tecnici del governo si è cancellata la prima parte della norma del decreto Sostegni bis, confermando, con lievi aggiustamenti, la seconda, in base al principio che chi usa la cig “scontata” non può licenziare finché la utilizza.
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