Il Consiglio Nazionale e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno reso pubblico il documento intitolato “Primo esame della direttiva «Prestazione energetica nell’edilizia»”, più comunemente conosciuta come “Direttiva case green”. Il documento analizza i contenuti principali della Direttiva europea 2024/1275, approvata in via definitiva dal Parlamento europeo il 12 marzo 2024 e dall’ECOFIN il 12 aprile 2024, per poi essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea l’8 maggio 2024. Curato dalla Commissione “Fiscalità immobiliare e della transizione ecologica”, presieduta da Marco Preverin e coordinata dal Consigliere e tesoriere nazionale Salvatore Regalbuto, il documento si propone di fornire una prima analisi per comprendere le implicazioni e gli obiettivi della normativa europea nell’ambito della sostenibilità e dell’efficientamento energetico.
La Direttiva europea 2024/1275 sulla “Prestazione energetica nell’edilizia”, conosciuta anche come “Direttiva case green”, è parte integrante delle iniziative dell’Unione Europea per contrastare i cambiamenti climatici e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La normativa si concentra sull’efficientamento energetico degli edifici, responsabili di circa il 40% del consumo energetico totale e del 36% delle emissioni di gas serra nell’UE.
Tra i principali obiettivi, si punta a ridurre il consumo energetico medio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, con particolare attenzione alla ristrutturazione degli edifici meno performanti.
Il percorso di implementazione della Direttiva 2024/1275 prevede diverse tappe fondamentali per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. La Direttiva è entrata in vigore il 29 maggio 2024, e gli Stati membri hanno a disposizione due anni, fino al 29 maggio 2026, per recepire le disposizioni e predisporre piani nazionali di ristrutturazione energetica.
Tra gli step intermedi, si evidenziano obiettivi specifici per gli edifici residenziali e non residenziali. Per i primi, è richiesta una riduzione del consumo energetico medio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, rispetto ai livelli del 2020. Questo risultato dovrà essere raggiunto per almeno il 55% attraverso la ristrutturazione del 43% degli edifici residenziali con le peggiori prestazioni energetiche. Per quanto riguarda gli edifici non residenziali, invece, si punta a una riduzione del consumo medio del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033.
Un altro punto chiave riguarda i nuovi edifici: a partire dal 1° gennaio 2030, tutte le nuove costruzioni dovranno essere a "emissioni zero", garantendo un consumo energetico estremamente basso e soddisfacendolo interamente attraverso fonti rinnovabili.
La Direttiva prevede inoltre alcune esenzioni. Ne sono esclusi, ad esempio, gli edifici di particolare valore storico o architettonico, i luoghi di culto, i siti industriali e tecnici, oltre agli edifici residenziali utilizzati saltuariamente, a condizione che il loro consumo energetico annuo sia inferiore al 25% rispetto a un utilizzo continuativo.
Questo approccio graduale e flessibile consente agli Stati membri di adattare le misure alle proprie specificità nazionali, pur mantenendo l’obiettivo finale di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre significativamente le emissioni di gas serra nel settore immobiliare.
Tra le misure previste dalla Direttiva 2024/1275, particolare rilievo assumono gli incentivi e i disincentivi legati alle fonti di energia. A partire dal 2025, non saranno più concessi incentivi per l’installazione di caldaie alimentate esclusivamente a metano, segnando un chiaro passo verso la progressiva eliminazione di questi impianti, che dovrà avvenire completamente entro il 2040. Parallelamente, viene promossa l’adozione di fonti rinnovabili: tutti gli edifici di nuova costruzione, così come quelli sottoposti a ristrutturazione, dovranno integrare soluzioni energetiche rinnovabili. Inoltre, ove tecnicamente ed economicamente fattibile, è richiesto l’utilizzo di impianti solari, rappresentando un ulteriore incentivo per ridurre la dipendenza da combustibili fossili e accelerare la transizione verso un parco edilizio a emissioni zero. Queste disposizioni sottolineano la volontà di favorire un modello di sviluppo sostenibile nel settore edilizio, combinando l’efficienza energetica con l’uso di energie pulite.
Il Consiglio Nazionale e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Primo esame della direttiva «Prestazione energetica nell’edilizia»” per fornire una prima analisi approfondita della Direttiva europea 2024/1275. Grazie alla loro competenza in ambito fiscale e normativo, i commercialisti rivestono un ruolo cruciale nel supportare imprese e cittadini nell’applicazione pratica della normativa. Il loro contributo è essenziale per pianificare interventi di efficientamento energetico, accedere agli incentivi previsti e rispettare le tempistiche imposte dalla Direttiva.
Attraverso questa analisi preliminare, i commercialisti offrono uno strumento fondamentale per comprendere gli obiettivi della normativa e affrontare con consapevolezza le sfide della transizione ecologica. La Direttiva rappresenta un'importante opportunità per ridurre l’impatto ambientale del patrimonio immobiliare e favorire un modello di sviluppo sostenibile. Con il loro supporto, imprese e cittadini possono non solo adeguarsi agli obblighi normativi, ma anche cogliere i vantaggi derivanti da un sistema più efficiente e rispettoso dell’ambiente.
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