Con la conversione in legge del Decreto crescita (DL n. 34/2019, convertito dalla Legge n. 58/2019) è stato fissato un nuovo termine di scadenza per la dichiarazione Imu-Tasi.
La novità, sancita all’articolo 3-ter, è che i contribuenti devono presentare la dichiarazione Imu e Tasi entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui ha avuto inizio il possesso degli immobili o siano intervenute variazioni importanti ai fini della determinazione dell'imposta.
Pertanto, da quest’anno, il termine per i soggetti passivi per presentare la dichiarazione Imu-Tasi slitta dal 30 giugno al 31 dicembre 2019, utilizzando il modello approvato con il Dm 30 ottobre 2012.
Inoltre, lo stesso Dl prevede anche altre novità:
abolisce l’obbligo di presentazione della dichiarazione Imu-Tasi per chi beneficia della riduzione del 50% Imu Tasi sulle case date in comodato d’uso gratuito ai figli o ai genitori;
abolisce l’obbligo di dichiarazione Imu anche per le case affittate a canone concordato, con sconto del 25% su Imu e Tasi, in molte città.
La suddetta modifica stabilita dalla conversione del Dl n. 34/2019 non ha, però, interessato gli enti non commerciali.
L’emendamento di conversione del Decreto crescita, infatti, non ha modificato le regole che riguardano questi contribuenti, che sono state dettate dalla Legge di Stabilità 2014.
Nello specifico, l’articolo 1, comma 719, della Legge n. 147/2013 ha previsto che, ai fini Imu-Tasi, gli Enc presentano la dichiarazione solo in via telematica entro il termine del 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta.
Pertanto, dato che il nuovo termine di scadenza previsto dal Dl crescita non ha contemplato esplicitamente gli enti non commerciali privati e pubblici, per questi soggetti passivi resta fermo il termine di presentazione della dichiarazione Imu-Tasi al 30 giugno e, quindi, per l’anno 2018, al 1° luglio 2019 (cadendo il 30 di domenica).
La svista è da leggere come una involontaria omissione da parte del legislatore, anche se la questione ha riflessi importanti su tali soggetti.
È da ricordare, infatti, che la funzione della dichiarazione Imu-Tasi per gli Enc è essenziale: essa, infatti, serve per dichiarare gli immobili utilizzati in parte in attività che possono garantire l’esenzione dall'imposta totale o parziale.
Pertanto, gli Enc che non hanno presentato la dichiarazione per il 2018 entro lo scorso 1° luglio - in attesa di un intervento chiarificatore da parte del legislatore - potranno avvalersi del ravvedimento per sanare il mancato invio.
Nello specifico, potranno ravvedersi entro il 29 settembre 2019 (90 giorni dalla scadenza), versando la sanzione ridotta di 5 euro (1/10 di euro 51,00 sanzione base in presenza di imposta regolarmente assolta). Solo in tal modo, potranno evitare la definitiva omissione della dichiarazione e, di conseguenza, potenziali contestazioni sulla spettanza dell’esenzione.
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