Al videoforum online sull’e-fattura, organizzato dal Sole 24 Ore, hanno partecipato il consigliere delegato all’innovazione e organizzazione degli studi professionali del Cndcec, Maurizio Grosso, ed il vicepresidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Sergio Giorgini.
L'occasione di dialogo ha portato buone nuove:
Su quest'ultimo punto, le Entrate precisano che il professionista potrà trasmettere in via massiva o puntuale i dati essenziali per l'attivazione, annotando gli stessi con data 5 novembre sul registro cronologico.
Dunque, gli intermediari non dovranno acquisire nuovamente la delega del cliente utilizzando la nuova modulistica e sono autorizzati all'invio massivo o puntuale senza recarsi fisicamente presso gli uffici.
Il professionista, comunque, dovrà numerare e annotare, con data 5 novembre 2018, nell'apposito registro cronologico le deleghe acquisite e sottoscritte sulla precedente modulistica - indicando numero progressivo, data della delega o della revoca, codice fiscale e dati anagrafici del delegante, estremi del documento di identità – e conservare l'originale delle deleghe e la documentazione a supporto, anche elettronicamente, presso la propria sede.
Se il modulo preesistente è depositato presso un ufficio, nel registro cronologico potrà essere riportata l'annotazione del nome dell'ufficio e del numero di protocollo della ricevuta da cui risulta che il modulo in originale è conservato presso l'ufficio dove è stato presentato.
I rappresentanti degli Ordini hanno ribadito i nodi dell'obbligo della fatturazione elettronica e i rischi dell'introduzione dello stesso dal 2019 per gli operatori di minori dimensioni. Per rimediare servono, secondo i professionisti, interventi legislativi nei provvedimenti in corso di approvazione parlamentare.
Le indicazioni dell'Agenzia, al riguardo, sono arrivate nella tavola rotonda finale.
Tra le risposte: per le fatture ricevute da un soggetto passivo Iva che rientra nel regime forfettario o di vantaggio, a partire dal 1° gennaio 2019, non sussisterà più l’obbligo di comunicazione spesometro, adempimento che sarà abrogato proprio dal 2019.
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