DEF Votata la nota di aggiornamento

Pubblicato il 05 ottobre 2017

Il 4 ottobre 2017 è stata approvata dal Parlamento la risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento del DEF 2017 e la risoluzione che autorizza lo scostamento dal piano di rientro dal deficit di bilancio.

Prima il Senato e, poi, anche la Camera hanno espresso il loro voto favorevole alla risoluzione sulla Nota di aggiornamento al Def, con maggioranza assoluta anche se era sufficiente la maggioranza semplice (il Senato ha votato con 164 sì, 108 no e un astenuto; la Camera con 318 sì e 135 no).

A Montecitorio, anche il voto sullo scostamento sui conti pubblici e anche qui è stata raggiunta la maggioranza assoluta (i sì sono stati 358, mentre i no sono stati 133).

Soddisfazione sull'esito del voto è stata espressa sia dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che dal ministro dell'Economia Padoan. Per Gentiloni, quello del Senato, è stato un “voto all'insegna di responsabilità e stabilità”; mentre il ministro dell’Economia ha ribadito che la crescita in Italia “si rafforza in quantità e qualità” e che “i rischi finanziari si allontanano”, aggiungendo poi che “questo ottimismo non deve essere ragione per fermarsi, al contrario ragione per accelerare lo sviluppo”.

Gli impegni contenuti nella risoluzione di maggioranza e assunti dal Governo per aprire la strada alla prossima legge di bilancio sono i seguenti:

Capitolo sanità

Il tema della sanità è stato al centro della discussione generale sulla NaDef e lo stesso Padoan ha commentato che “il sistema sanitario è sicuramente un ambito in cui andranno valutate misure di miglioramento ed efficientamento”.

Nella prossima Manovra sono, quindi, attesi interventi volti a fissare, da una parte, criteri più flessibili per ridurre i costi del super-ticket per i cittadini che si rivolgono al Servizio sanitario nazionale e, dall'altra, per aumentare gli investimenti in sanità anche se l'intera operazione non dovrebbe superare i 200/300 milioni di euro.

Cedolare secca

Accolto con favore anche l'impegno dell'Esecutivo a prorogare la riduzione al 10% della cedolare secca sugli affitti ed a estenderla sui redditi derivanti da locazioni su tutti gli altri immobili, a partire da quelli commerciali.

Soddisfazione è stata espressa da Confedilizia, il cui presidente, Giorgio Spaziani Testa, ha commentato, dicendo che: “una cedolare anche per le locazioni non abitative restituirebbe redditività a un investimento che l'ha del tutto persa”.

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