Decreto Ristori quinquies, le nuove misure allo studio

Pubblicato il 18 gennaio 2021

Le forze politiche di maggioranza, a causa dell’evolversi della pandemia da Covid-19, stanno pensando al prossimo “Decreto Ristori” – che sarebbe il quinto – al fine di sostenere i cittadini più colpiti dall’emergenza sanitaria. Molte le ipotesi allo studio: dal prolungamento di 18 settimane della cassa Covid per il terziario e di quattro settimane per manifattura e edilizia, alla proroga dello stop ai licenziamenti con ammortizzatori, passando per l’estensione – per tutto il 2021 – dell’esonero dei contributi previdenziali dovuto dai lavoratori autonomi e dai professionisti.

Vediamo tutte le novità in dettaglio.

Decreto Ristori quinquies, proroga della CIG

Per il prossimo “Decreto Ristori”, in tema di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, il Governo starebbe pensando a un doppio regime:

La diversa modulazione della proroga nel “Decreto Ristori 5” modificherebbe lo schema tracciato dal Governo in occasione della Legge di Bilancio 2021, quando è stato prolungato il blocco dei licenziamenti, con la garanzia che la cassa Covid sarebbe stata prorogata per tutti per 12 settimane a titolo gratuito:

Decreto Ristori quinquies, proroga blocco dei licenziamenti

In tema di blocco dei licenziamenti, i sindacati fanno pressing per una nuova proroga generalizzata. In ogni caso, verrebbe confermata la deroga al blocco dei licenziamenti per tre casi:

Decreto Ristori quinquies, esonero contributivo per tutto il 2021

Per quanto riguarda l’esonero contributivo in favore degli autonomi, la Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020) ha previsto l’istituzione presso il Ministero del Lavoro di un Fondo con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro, per l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti per quest’anno dai lavoratori autonomi e dai professionisti che:

Il beneficio però è temporaneo, e per assicurare a tutta la platea interessata lo sconto per l’intero 2021, la dote del fondo sarà incrementata di 1,5 miliardi.

Decreto Ristori quinquies, il contratto di solidarietà difensiva

Un altro strumento su cui il governo punta - per ridurre l’impatto dei possibili licenziamenti che arriveranno alla fine del blocco - è il contratto di solidarietà difensiva.

In tal senso, il Governo vorrebbe rendere tale strumento più appetibile riconoscendo uno sconto contributivo alle imprese e diminuendo la percentuale che viene persa dai lavoratori (alzando i massimali), e calcolando una riduzione oraria su base mensile (eliminando l’ipotesi di riduzione giornaliera o settimanale).

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