Decreto Cura Italia, CIGO solo previo esame congiunto

Pubblicato il 19 marzo 2020

Per le aziende costrette a ridurre o sospendere l’attività produttiva a causa dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, nel “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020), il Governo ha previsto misure speciali in tema di ammortizzatori sociali su tutto il territorio nazionale.

Le disposizioni, in particolare, interessano non solo la cassa integrazione ordinaria ma anche quella straordinaria e in deroga. Inoltre, specifiche norme sono previste per il trattamento ordinario di integrazione salariale di aziende che si trovano già in cassa integrazione straordinaria. Il ricorso alla CIGO dovrebbe prevedere una procedura semplificata; tuttavia, leggendo il testo dell’art. 19 il legislatore obbliga comunque le aziende alla necessità di espletare preventivamente “l’informazione, la consultazione e l’esame congiunto” con il sindacato.

Decreto Cura Italia, regole per accedere alla CIGO

Entrando più nel dettaglio della norma, il menzionato articolo dispone che i datori di lavoro i quali nell’anno 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da Coronavirus, possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19”, per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020, per una durata massima di 9 settimane, e comunque entro il mese di agosto 2020.

Tali aziende sono dispensate:

Restano ferme, però, l’informazione, la consultazione e l’esame congiunto che devono essere svolti anche in via telematica entro i 3 giorni successivi a quello della comunicazione preventiva.

Decreto Cura Italia, in attesa di regole per l’indennità in favore dei professionisti

Sempre in tema di aiuti economici in favore dei lavoratori, l’art. 27 ha disposto che ai liberi professionisti titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di co.co.co. attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro.

Sul punto il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, sta lavorando a un’ipotesi di “click day” per l’erogazione del bonus. In ogni caso, le indicazioni di fruizione dell’aiuto economico saranno presto indicate in un’apposita circolare INPS. Secondo il numero uno dell’INPS, la corsa agli indennizzi probabilmente scatterà la prossima settimana mentre i pagamenti arriveranno ad aprile.

Esclusi dall’indennità di 600 euro i professionisti iscritti a Casse di previdenza, ordini o albi professionali, i quali potranno richiedere l’erogazione di un’indennità, definita “reddito di ultima istanza”. Per le modalità e la successiva erogazione del bonus, finanziato dal decreto legge con 300 milioni, bisognerà attendere le regole fissate dai Ministeri del Lavoro e dell’Economia nei prossimi 30 giorni.

Decreto Cura Italia, voucher baby-sitter anche per i professionisti

Inclusi nel cd. “voucher baby-sitter” di 600 euro i professionisti con cassa di previdenza: avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti e ogni altro lavoratore autonomo non iscritto all'INPS, che possono, quindi, richiedere un bonus (pari alla cifra sopra indicata), da spendere con il cd. “Libretto Famiglia” per servizi di baby-sitting nel periodo di stop delle attività scolastiche.

Per l'operatività delle misure occorre attendere le istruzioni dell'INPS.

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