Decreto contro il sovraffollamento carcerario approvato dal Cdm
Pubblicato il 18 dicembre 2013
Il Consiglio dei Ministri, nella sua seduta del 17 dicembre 2013, ha approvato, su proposta del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, un Decreto legge volto ad affrontare il problema del sovraffollamento carcerario.
In particolare, è stato introdotto un pacchetto di misure che prevede interventi diretti ad incidere sui flussi sia di ingresso che di uscita degli istituti di pena attraverso, ad esempio, l'estensione della possibilità di accesso all'affidamento in prova al servizio sociale, sia ordinario che terapeutico; l'ampliamento a 75 giorni per ciascun semestre della riduzione per la liberazione anticipata (in un arco di tempo compreso tra il 1 gennaio 2010 e il dicembre 2015); la stabilizzazione dell'istituto della esecuzione della pena presso il domicilio.
Tra le altre novità, si segnala l'introduzione di una nuova ipotesi di reato nelle ipotesi lieve entità in materia di stupefacenti, per le quali è prevista una riduzione, nel massimo, della pena edittale.
Ampliate le ipotesi di concessione dell'affidamento terapeutico anche ai casi di precedenti violazioni, il beneficio dell'aumento dei giorni di detenzione (da 60 a 75) per ciascun semestre di pena espiata. Per i reati più gravi previsti dall'articolo 4 bis dell'Ordinamento penitenziario la riduzione potrà essere giustificata solo in presenza di una motivazione rafforzata.
Sul fronte del rafforzamento degli strumenti di tutela delle persone detenute, si segnala l'istituzione della figura del Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o comunque private della libertà personale; la previsione di un nuovo procedimento giurisdizionale davanti al magistrato di sorveglianza di garanzia della tutela dei loro diritti.
Le nuove disposizione intervengono anche in materia di espulsione per i detenuti non appartenenti alla UE, attraverso la previsione di un ampliamento dei potenziali destinatari della misura e di un più efficace coordinamento dei vari organi coinvolti nell'iter procedurale.
Infine, il decreto prevede l'ampliamento delle possibilità di utilizzo del cosiddetto braccialetto elettronico nel luogo di dimora e per la detenzione domiciliare.