Decreto competitività: anche alla Camera sarà con fiducia
Pubblicato il 05 agosto 2014
Sta per terminare l'iter tortuoso del Dl
91/2014, decreto competitività, verso la conversione.
Il decreto è rimandato indietro dalla Commissione bilancio per una rapida riscrittura da parte delle Commissioni attività produttive e ambiente della Camera delle norme contestate: l'
accatastamento di immobili con impianti fotovoltaici, l'aliquota agevolata sulle emissioni di titoli da parte di Cdp e lo spalma incentivi.
Ma sarà fiducia anche stavolta alla Camera.
Tra le modifiche intervenute quella che alza la soglia di applicazione della
disciplina dello scambio sul posto fino a 500 kW per gli impianti a fonti rinnovabili in esercizio a decorrere dal primo gennaio 2015.
C'è anche
l'esonero dal pagamento degli oneri per il fotovoltaico non superiore o uguale a 20 kW anche per quelli in esercizio al 1° gennaio 2015.
Per tali impianti non è previsto il pagamento degli oneri di sistema sull'energia autoconsumata.
I
tre scaglioni dello spalma incentivi non comprenderanno gli impianti sotto i 200 kw.
Infine,
è stralciata la norma che prevedeva la variazione obbligatoria della rendita solo nel caso in cui la potenza fosse maggiore di 7 kW e il valore dell'impianto incrementasse di oltre il 40% la rendita.