Riprende l’esame del ddl di conversione del decreto banche, Dl 59/2016, in Commissione Finanze al Senato.
Dal presidente Cndcec, Gerardo Longobardi:
no a modifiche alle modalità di formazione dell’elenco dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita
e
no all’istituzione di un albo dei curatori, dei commissari e dei liquidatori.
Il Cndcec chiede la soppressione dell’emendamento 5.3 (testo 2) con il quale si modificano le modalità di formazione dell’Elenco dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita.
È peggiorativo dell’ "attuale sistema di nomina assolutamente ragionevole, trasparente e semplificato rispetto a quello declinato nella nuova versione dell’emendamento, dove si inseriscono ulteriori adempimenti a carico dei professionisti iscritti ad albi ed elenchi, vale a dire a carico di soggetti appartenenti alle professioni regolamentate dei Commercialisti, degli Avvocati e dei Notai".
Formerebbe un "elenco all’interno dell’albo, tenuto e vigilato da una Commissione formata dai rappresentati degli ordini professionali interessati e, per la maggioranza dei componenti, da magistrati che potrebbero aver svolto incarichi come giudice dell’esecuzione negli anni anteriori a quello immediatamente precedente all’istituzione dell’elenco, minando le esigenze di imparzialità e trasparenza del procedimento di nomina".
E chiede anche l'eliminazione dell'emendamento 6.1, per istituzione, la tenuta e la vigilanza di un albo dei curatori, dei commissari e dei liquidatori: “Sfuggono le motivazioni che inducono i proponenti a suggerire l’istituzione di un albo nell’albo per la regolamentazione di funzioni che i professionisti, in particolar modo quelli iscritti all’Albo dei commercialisti, svolgono da anni con impegno e dedizione. Anche in questo caso l’emendamento rischia di generare possibili confitti di interesse, assenza di indipendenza e terzietà, gestione di corsi di formazione e imposizione di ulteriori obblighi formativi per chi già è un professionista iscritto in un albo tenuto da un ente pubblico, quale è l’Ordine professionale”.
L’associazione nazionale commercialisti (Anc), con una lettera inviata al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, spinge per la proroga di Unico.
Si legge nella missiva che la mole di adempimenti delle prossime settimane, con cui avranno a che fare i commercialisti ed i contribuenti, vede: ”160mila avvisi in arrivo ai contribuenti per anomalie sugli studi di settore 2012- 2014, da parte dell’Agenzia delle entrate...il posticipo della scadenza dell’invio del modello 730 al 22 luglio, slittamento, questo, che si va a sommare al termine del versamento del 16 luglio previsto per il modello Unico, a quello del 31 luglio del modello 770 e al carico di lavoro derivante dalle novità relative al calcolo delle imposte Imu e Tasi”.
Scrive l’Anc: «si aggiunge il ritardo con il quale il software Gerico verrà rilasciato nella sua versione definitiva, posto che siamo già al secondo aggiornamento e nulla ci esime dal prevedere che, come ogni anno, altri ne arriveranno, lasciando nel frattempo nell’incertezza professionisti e contribuenti”.
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