Ddl di Bilancio con bonus verde e cedolare secca per negozi. Dl fiscale penalizza le imprese

Pubblicato il 02 dicembre 2019

Proseguono a ritmo serrato, in commissione Bilancio del Senato, i lavori per dare una forma definitiva al Ddl di bilancio 2020. Sono attesi in serata i voti sulla proroga della cedolare secca per gli affitti dei negozi, ma spunta anche una nuova salvaguardia pensionistica per gli esodati. Spazio alla proroga del bonus giardini. Circa il Decreto fiscale, sono stati depositati alla Camera gli emendamenti per la parte dedicata ai reati tributari.

E’ stato già annunciato che l’arrivo del testo Ddl di bilancio in Aula, previsto per il 3 dicembre, subirà uno spostamento: per non allontanarsi troppo dall’obiettivo, si cercherà di farlo giungere per il 4 o, al massimo, il 5 dicembre.

Ddl di bilancio 2020. Cedolare secca per negozi e bonus verde

Tra i correttivi da approvare, in prima fila c’è la proroga per tutto il 2020 della cedolare secca per gli affitti dei negozi. Dato per certo anche il rinnovo del bonus verde, ossia la detrazione del 36% per la sistemazione e riqualificazione di giardini, terrazzi e balconi dei condomini.

Buona parte della maggioranza preme anche per prevedere una nuova salvaguardia per altri 9mila esodati. Si attende dall’Inps una relazione che individui con precisione la platea dei nuovi beneficiari: se le risorse lo consentiranno, potrà darsi il via libera.

Tra le proposte, emerge un bonus per i rubinetti: in pratica, l'ecobonus del 65% potrebbe essere allargato alle spese di acquisto e posa della rubinetteria sanitaria, per il periodo 19 gennaio 2020- 31 dicembre 2022, con un massimo di spesa pari a 3.000 euro.

Ddl di bilancio 2020. Emendamenti del Governo

Da segnalare che il Governo ha depositato un pacchetto di 8 emendamenti, tra cui spicca la previsione di nuove assunzioni alla Corte dei Conti (25) e al Consiglio di Stato e Tar (35).

Sul documento unico di Circolazione, la cui entrata in vigore rimane ferma al 1° gennaio del nuovo anno, c’è l’intenzione di prorogare al 1° novembre 2020 il termine per definire le procedure telematiche per il suo rilascio.

Decreto fiscale. Imprese gravate dalla responsabilità per i reati tributari

Più responsabilità alle imprese, con sanzioni più onerose, arriva da un emendamento presentato dai relatori al decreto fiscale, d’accordo con Mef e ministero della Giustizia. Le imprese avranno la responsabilità per i reati tributari commessi da propri dipendenti, se ne hanno tratto un vantaggio.

Alza la voce Confindustria: con un comunicato si dice contraria a tale “approccio iper repressivo”. “L’emendamento che riscrive l’art. 39 del DL fiscale”, continua Confindustria, “se da un lato affronta alcune delle criticità che avevamo evidenziato in audizione, dall’altro vanifica questi miglioramenti, estendendo ulteriormente l’ambito applicativo del decreto 231 ai reati tributari”.

Carcere per i grandi evasori - Due emendamenti dei relatori, che verranno votati in serata in commissione Finanze alla Camera, prevedono aumenti soft delle pene per i comportamenti non fraudolenti, come la dichiarazione infedele e l’omessa dichiarazione. Restyling anche per la confisca per sproporzione, prevista per i reati più gravi.

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