Dal Dl Istruzione novità per l’imposta di Registro
Pubblicato il 12 settembre 2013
Nella versione definitiva del Dl Istruzione, approvato lunedì 9 settembre 2013 dal Consiglio dei ministri, sono rientrate molte novità dell’ultimo momento, tra cui quella riguardante l’aumento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale.
Il decreto, inserendosi nell’ambito della normativa del federalismo fiscale (articolo 10, del Dlgs
23/2011), presenta una sorpresa poco gradita ai contribuenti.
Dal 1° gennaio 2014, infatti, l’importo dell’imposta di registro da versare in misura fissa salirà a 200 euro dagli attuali 168 euro e ad analogo aumento saranno assoggettate le imposte ipotecarie e catastali che non riguardano ovviamente i trasferimenti immobiliari a titolo oneroso.
Per quest’ultimi è previsto, nel caso di trasferimenti di prima casa, un passaggio delle aliquote dell'imposta di registro dal 3% al 2%.
Diverso, invece, il trattamento riservato agli immobili di lusso: questi andranno a coincidere con quelli rientranti in tale categoria ai fini del pagamento dell’Imu e cioè, accatastati nelle categorie A/1, A/8 e A/9. Tali immobili, quindi, vedranno salire l’imposta al 9% dall’attuale 7%, in modo analogo a quanto accadrà per le seconde case, capannoni, ecc..
Sempre al 9%, dall’attuale 8%, arriverà l’aliquota per i terreni edificabili e per i terreni agricoli, oggi tassati al 15%.
L’aumento dell’imposta di registro in misura fissa (200 euro) riguarderà anche i contratti di comodato di immobili, i conferimenti di beni ai soci e le operazioni di ristrutturazione aziendale come fusioni e scissioni, come pure tutti i contratti soggetti ad Iva.
Altro effetto poco piacevole del nuovo Decreto è, poi, il ritorno dell’imposta ipotecaria e catastale su volture e iscrizioni catastali nella misura rispettivamente di 50 euro. Si ricorda che tale prelievo era stato eliminato, con effetto proprio dal 1° gennaio 2014, dal decreto sul federalismo municipale (Dlgs n. 23/2011).